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Il discorso del bivacco

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Per i nuovi manipoli che studiano da portaborse

Il 16 Novembre 1922 Mussolini pronunciò il celebre discorso del Bivacco alla Camera dei Deputati. Non era passato neppure un mese dalla Marcia su Roma, che il Capo del Fascismo esprimeva chiaramente cosa pensasse del parlamentarismo.
Riportiamo solo un passo che possa essere di monito a chi oggi dopo 96 anni esalta nell’area il ruolo primario di questa Aula :
«[…] Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti.
Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria.
Con 300 mila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine,
io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo.
Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento
e costituire un Governo esclusivamente di fascisti.
Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.»
Poche parole, chiare e lungimiranti. Chi ha orecchie per intendere, intenda.

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