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Il popolo palestinese? Non esiste

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Affermarlo significa inciampare nell’antisemitismo

«I grillini vadano a lezione di Storia. Sono ignoranti, non conoscono le basi della nostra storia più recente». Parole dure, quelle che Fabio Perugia, portavoce della comunità ebraica di Roma, rivolge a Manlio Di Stefano, giovane deputato grillino. Oggetto delle critiche, un intervento in Aula, nel corso del quale si chiede al ministro dello Sport, Idem, di «esprimere solidarietà al popolo palestinese». E in cui, come fa notare Perugia, Di Stefano ha dato «prova di come la scarsa preparazione dia luogo alla nascita di clamorosi falsi storici e di come molti dei 5 Stelle, informandosi su fonti web non certificate, inciampino nelle più becere teorie antisemite».
L’intervento di Di Stefano, come spiega il sito Romaebraica.it, è dello scorso 21 maggio e ha per oggetto l’inaugurazione della Coppa Uefa di calcio under 21, il prossimo 5 giugno, in Israele. «Il 5 giugno è una data particolare perché è la data in cui Israele attaccò e occupò la Cisgiordania, Gaza, le alture del Golan e parte del Sinai – ha detto Di Stefano in Aula – Quindi rappresenta una giornata di conquista per Israele e probabilmente l’inizio della sofferenza per molte altre popolazioni. Gli israeliani in questo momento stanno praticando discriminazione e violenza anche in ambito sportivo perché si stanno distruggendo stadi, stanno facendo ostruzionismo agli eventi che prendono in considerazione il lato palestinese».
Nell’intervento, Di Stefano, parlando a nome dei 5 Stelle, aggiunge: «Noi crediamo che neppure lo sport possa esimersi dal rispetto dei diritti umani e che un evento così importante a livello mondiale debba chiaramente essere sotto l’occhio della riflessione collettiva anche da questo punto di vista. Quindi, mi rivolgo al Ministro Idem, il nostro Ministro dello sport, chiedendo che il 5 giugno non rimanga in silenzio ma esprima la nostra solidarietà al popolo palestinese che non può godere della libertà di questi eventi come tutti gli altri popoli liberi».
«In questo intervento di Stefano inizia male e finisce peggio», attacca Perugia, che fa notare come «nella guerra dei Sei Giorni Israele si difese dai Paesi confinanti che, dall’Egitto all’Iraq, ammassarono le proprie truppe ai confini e dichiararono ufficialmente guerra allo Stato Ebraico chiudendo gli Stretti. Non fu, dunque, Israele ad attaccare ma fu Israele a difendersi riuscendo a salvare il proprio popolo dalle minacce di distruzione. A questo va aggiunto che successivamente alla guerra dei Sei Giorni Israele prima restituì la Penisola del Sinai all’Egitto e poi, negli ultimi anni, si è ritirata dalla Striscia di Gaza, passando il controllo della stessa e di parte della Cisgiordania alle varie autorità palestinesi, nell’ottica dell’accordo “terra in cambio di pace».
Per il portavoce della comunità ebraica, «quello del deputato 5 Stelle non è altro che un goffo tentativo di boicottaggio d’Israele. Del resto, come ricordano gli analisti di Focus On Israel e Progetto Dreyfus, di Stefano è lo stesso che sulla sua pagina Facebook ha postato: ‘E’ sconcertante che Israele possa bombardare sostanzialmente chiunque senza alcuna reazione degli stati ‘democratici’ occidentali’. Da un rappresentante parlamentare una tale impreparazione delle materie su cui ritiene opportuno intervenire è ingiustificabile. Chi è a capo dei 5 Stelle prima mandi a lezione di Storia i propri parlamentari e poi faccia allora chiarezza su cosa vuole essere: qual è la posizione ufficiale del Movimento? E inoltre: perché vengono tollerati ancora commenti antisionisti-antisemiti e razzisti sul blog di Grillo? Sono solo dei troll? Ed è un troll anche l’onorevole di Stefano?».
Antisemiti che osate parlare di un popolo palestinese, vergogna!

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