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Il populismo del palazzo

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Tra Grillo e Renzi come riassorbire e neutralizzare il sentimento popolare

Chi e che cosa vota uno degli uomini più ricchi d’Italia e del mondo, il fondatore di Fastweb, Silvio Scaglia?Nessuno lo ha mai saputo ma, dopo l’assoluzione in primo grado dalle accuse di frode fiscale e riciclaggio che per tre mesi lo hanno fatto vivere in una cella – da lui descritta «sporca, con meno spazio di quello che la legge stabilisce per i maiali e il gabinetto in vista dall’esterno» – quindi in perfetto isolamento nella casa di montagna di Antagnod, Scaglia non si disinteresserà più di politica.
Non aderirà probabilmente a nessun partito e nemmeno ne fonderà uno suo, né seguirà l’esempio di Monti o di Berlusconi.
Se in Italia non andremo a votare in primavera, allora in quello stesso periodo voteremo invece per i referendum sulla giustizia promossi dai Radicali.
I quesiti sono tre: uno per limitare i casi in cui il giudice può disporre la carcerazione preventiva prima del processo; uno che riguarda la responsabilità civile dei giudici; uno sulla separazione delle carriera fra magistratura inquirente e giudicante.
Scaglia – che sa che cosa significhino una lunga carcerazione prima di un processo, gli errori giudiziari e l’accanimento dei PM – potrebbe scendere in campo sfruttando i propri mezzi economici e la conoscenza del Web, dei suoi strumenti e linguaggi.
Ciò si unirebbe alla sofferta testimonianza personale di un uomo non politico, assolto, e che non ha mai cercato facili scappatoie ai processi tramite la politica.
Avremmo un fattore “S” come Scaglia che forse in questo momento né politici né magistrati immaginano ma che sarebbe di grande impatto su fragili equilibri italiani.

 

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