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Il primo depistaggio

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Con ventotto mandati di cattura internazionali

Il 28 agosto 1980, ventisei giorni dopo la strage di Bologna, i servizi pidduisti, a copertura dell’Orchestra Rossa, dei coinvolgimenti mediorientali, del conflitto internazionale per il nucleare iracheno, dell’abbattimento dell’Itavia sui cieli di Ustica e del significativo ruolo israeliano, confezionano la prima di innumervoli piste nere stllando una lista di 28 imputati, di diverse formazioni della destra radicale. Si noti che ad architettare questo primo depistaggio è Russomanno, un alto dirigente del servizio segreto civile, che al tempo si trova detenuto a Roma per il reato di favoreggiamento a vantaggio delle Brigate Rosse.

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