sabato 21 Dicembre 2024

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Forte domanda di disoccupazione, la cassa integrazione dilaga

Le aziende accentuano il ricorso alla cassa integrazione anche nel mese di marzo: sommando cassa integrazione ordinaria (Cigo) e straordinaria (Cigs) si segnala un incremento di +184% nel trimestre (gennaio-marzo), e +292% nel solo mese di marzo 2009 sul marzo 2008. L’Inps ha fatto sapere che la cassa integrazione ordinaria a marzo cresce del 925%; nel trimestre +589%. La Cigs di marzo aumenta del 102%, nel trimestre +51%.

Interventi ordinari e straordinari. Mentre le ore autorizzate di Cigo (78,8 milioni) mostrano un “incremento eccezionale”, quelle di Cigs (39,7 milioni) crescono a un “ritmo compatibile” con le dinamiche degli anni recenti: nei primi tre mesi di quest’anno le ore autorizzate di cassa integrazione straordinaria sono state più o meno le stesse di quelle del 2003 (39,2 milioni), e circa la metà di quelle degli analoghi periodi della prima metà degli anni Novanta (nel ’93: 80 milioni). Imparagonabili con quelle di tutto il ciclo economico degli anni Ottanta (la punta nell’85 con 144 milioni di ore di Cigs nel primo trimestre dell’anno).

I settori più colpiti Nella gestione ordinaria i settori con i maggiori incrementi rispetto al mese di marzo 2008 risultano essere il meccanico (+1262,49%), il metallurgico (+7004%), il chimico (+1345,94%) e il legno (+1728,45%). Continua l’incremento di ore autorizzate anche nel settore edilizio. Si è passati dai 2,9 milioni di ore del marzo 2008 ai 5,9 milioni del marzo 2009, con un aumento del 100,23%: nel trimestre si è passati dagli 8,3 milioni del 2008 ai 12,2 milioni nel 2009, facendo registrare un incremento che in questo caso è stato del 47,01%. Aumentano anche in marzo le domande di disoccupazione, a un ritmo simile a quello registrato nel mese di febbraio: +45,96% è il tasso di crescita delle domande totali di mobilità e disoccupazione nel primo trimestre 2009 (un totale di circa 750mila), rispetto all’analogo periodo 2008 (quando avevano raggiunto quota 520mila).

La “sostenibilità” della crisi Le risorse per la Cigo sono “finanziate” in prima istanza dalle imprese e successivamente garantite dalla solidarietà tra i fondi. Nei primi tre mesi del 2009 per la Cigo sono stati “spesi” circa 800 milioni di euro. Il ricorso alla Cigo da parte delle aziende è inscritto in situazioni di crisi congiunturali, dove non si profila lo spettro della drastica ristrutturazione o della chiusura, ma solo la definizione di piani di sostegno di fronte a una congiuntura sfavorevole, senza intaccare i livelli occupazionali. A fronte di queste uscite si sono calcolate risorse disponibili per 12 miliardi di euro sia per il 2009 che per il 2010. In totale 24 miliardi in due anni: cifre che sembrano essere capienti per sostenere i numeri della crisi in atto, anche se questo non fosse ancora il punto più basso. Le risorse per la Cigs messe in campo per questo primo trimestre dell’anno sono state di 250 milioni di euro per gli interventi non in deroga e poco meno di 130 milioni per quelli in deroga. E’ questa l’area che presenterà la maggiore criticità, per la decisione di estendere gli ammortizzatori sociali a una platea di lavoratori finora esclusi da questi strumenti. Ma anche in questo caso le risorse messe in campo paiono compatibili con i primi numeri che si profilano. Grazie all’accordo Stato-Regioni (domani è previsto il vertice) sono stati resi disponibili 8 miliardi di euro per il biennio in corso proprio per sostenere tutte le crisi che porteranno al ricorso della Cigs in deroga.

 

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