I comunisti ed il sindaco scompostissimi sulla strage di Acca Larentia
«Il sindaco faccia immediatamente rimuovere la lapide: quel simbolo è un vero e proprio incitamento all’odio» ha detto Fabio Nobile, consigliere regionale del Lazio del PdCI-Fds.
Ad organizzare la manifestazione in via Appia Nuova, il comitato di quartiere Alberone, che ha chiamato a raccolta diverse forze e movimenti ‘antifascistè della capitale tra cui Cobas, Collettivi e Usb. Sono circa 200 i manifestanti in piazza che sventolano bandiere rosse e urlano slogan tra cui «10-100-1000 Acca Larentia»
A scatenare la reazione («10, 100, 100 Acca Larentia» i cori dei manifestanti) la nuova targa affissa davanti all’ex sede dell’Msi con la scritta: strage colpa «dell’odio comunista e dei servi dello Stato» (la foto). «Slogan che fanno rabbrividire» ha commentato il sindaco Gianni Alemanno, che questa mattina aveva preso le distanze dalla nuova scritta anticomunista sulla targa.
«È corretto parlare di violenza politica – ha detto Alemanno – andare più nello specifico significa rischiare di ripercorrere una strada di carattere ideologico. Noi dobbiamo condannare a prescindere la violenza ideologica». «Acca Larentia – ha ricordato – è stata una strage terribile degli anni ’70, uno dei momenti più tragici della nostra città, che ha determinato un salto di livello nella violenza politica e nell’odio contrapposto di quegli anni». Il sindaco, inoltre, ha invitato «coloro che vogliono ricordare i tre ragazzi uccisi lo facciano in modo sereno, senza rinfocolare nuovo odio». ………………………………………………………………..