domenica 30 Giugno 2024

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Così gli ucraìni hanno cambiato strategia dopo l’insuccesso della controffensiva, dovuto in gran parte agli americani

Dopo una prima fase segnata da diversi errori tattici e un’avanzata piuttosto lenta, l’esercito ucraino è recentemente riuscito a sfondare la prima linea difensiva russa. Il generale ucraino Oleksander Tarnavsky, ritiene che le operazioni di sfondamento della seconda linea possano risultare maggiormente semplici, in virtù del superamento dei grossi campi minati costituenti il nerbo della prima linea russa.

Il liberatore di Kherson
Promosso a generale di brigata nel dicembre 2021, Oleksandr Tarnavsky rappresenta uno degli homines novi che ha contribuito al processo di riforme che ha interessato l’esercito ucraino negli ultimi anni. Durante la prima fase del conflitto, Tarnavsky ha servito come vice comandante del Comando Operativo “Est”, avente sotto la propria responsablità le Oblast di Dnipropetrovsk, Zaporizhia, Kharkhiv, Donetsk e Luhansk. Nominato successivamente comandante del gruppo operativo “Sloboda”, ha svolto un ruolo cruciale nella controffensiva volta alla liberazione di Kherson. Nel corso di tale operazione, Tarnavsky ha perseguito una strategia mirata a logorare le forze russe tramite costanti attacchi di fanteria distribuiti su tutto il fronte, spalleggiati dai bombardamenti operati dall’artiglieria a lungo raggio miranti a distruggere le linee logistiche russe. Nel mese di gennaio ha rilasciato un’intervista nella quale ha indicato la necessità di porre in essere costanti azioni offensive in vari punti del fronte al fine di logorare le forze nemiche e individuarne i punti deboli. Nel giugno 2023 è stato nominato comandante del raggruppamento operativo “Tavria”, composto dalla 35esima Brigata Separata di Fanteria di Marina e dalla 55° Brigata Separata d’Artiglieria, schierato nel teatro meridionale.

La marcia verso il mare
In una recente intervista il generale ha asserito che dopo lo sfondamento della prima linea difensiva russa, le forze armate ucraine si aspettano l’ottenimento di risultati operativi in tempi più rapidi. Secondo le stime di Tarnavsky, la Federazione russa ha allocato il 60% del tempo e delle risorse impiegate per la costruzione del sistema difensivo meridionale sulla prima linea e solo il 20% su ognuna delle linee successive. Il generale ha indicato che l’esercito ucraino è stato rallentato per settimane dagli immani campi minati russi, mentre le forze di Mosca, riparate dietro trappole, colpivano le unità di Kiev con artiglieria e droni, limitandone la manovra.
Tarnavsky ha allora adottato una tattica simile a quella già impiegata a Kherson nel settembre 2022, eseguendo attacchi di fanteria notturni volti a sminare le posizioni russe spalleggiati da potenti attacchi a lungo raggio contro le strutture logistiche di Mosca. Il comandante del gruppo “Tavria” ha poi aggiunto che l’esercito ucraino si trova ora tra la prima e la seconda linea difensiva, dove sta attualmente consolidando le posizioni e colpendo e unità russe in grado di coprire la ritirata alle forze in prima linea. Il Generale ha rimarcato come dopo lo sfondamento della prima linea la Federazione russa abbia perso il suo più grande vantaggio, ossia la presenza di sconfinati campi minati.

Senza l’impedimento delle mine, l’esercito di Kiev è ora in grado di manovrare con maggiore libertà e di impiegare maggiormente veicoli blindati e corazzati, poco utili contro i campi minati. Tarnavsky ritiene che lo spostamento laterale di riserve da parte della Russia sia una conseguenza della fortissima pressione subita dalle forze di Mosca durante le battaglia sulla cresta di Velyka Novosilika e Robotyne. “Il nemico sta dispiegando le riserve, non solo dal territorio ucraino, ma anche da quello russo. Pima o poi finiranno i loro migliori soldati. Questo ci darà lo slancio per attaccare più velocemente. Tutto è davanti a noi”, così ha commentato il Generale. Il comandante del gruppo Tavria ha poi concluso l’intervista rifiutandosi di fornire scadenze precise circa la liberazione di Melitopol e Berdyansk, ammettendo contestualmente come i primi rilevanti risultati della controffensiva siano arrivati in tempistiche più lunghe rispetto a quelle sperate, ma ha aggiunto come il lavoro vada giudicato solo una volta concluso.

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