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Il velo di Maya

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Nuove misure estetiche di fronte all’invasione


Il velo integrale sarà vietato in Belgio. Malgrado la crisi di governo (il premier Leterme si è dimesso) i deputati hanno votato a favore del divieto di qualunque velo integrale nei luoghi pubblici con 134 voti a favore, due astensioni e nessun contrario. Il testo passa ora all’esame del Senato, sempre che le Camere non vengano sciolte prima per indire elezioni anticipate.
7 GIORNI DI CARCERE – Il Belgio si appresta così a diventare il primo Paese europeo ad adottare una misura simile, anticipando la Francia che esaminerà un testo analogo a maggio. Nel testo, proposto da liberali col sostegno dei cristiano-democratici fiamminghi e francofoni e dei socialisti, viene stabilito che “le persone che si presentano in uno spazio pubblico col volo coperto o mascherato, completamente o in parte, con un capo di abbigliamento che non le rende identificabili” saranno punite con un’ammenda da 15 a 25 euro o con una pena detentiva fino a sette giorni. Per spazio pubblico, nella proposta approvata, si intendono non solo edifici pubblici ma anche strade, giardini e impianti sportivi. Si fa eccezione per le feste di carnevale. Da diverse parti sono stati espressi dubbi sull’utilità della futura legge dato che i regolamenti di polizia vietano di coprire il volto già in molti Comuni belgi. Ma il voto schiacciante in Parlamento ha anche una forte valenza simbolica: i promotori dicono di voler assicurare la pubblica sicurezza ma anche rispettare la dignità delle donne.
Burka, Minareti: la questione è posta sempre in termini estetici e superficiali per mancanza di coraggio, umano e intellettuale, nell’affrontare il problema di un’immigrazione dilagante che sta sommergendo molti paesi europei e li sta avviando alla predita di una memoria comune, alla precarietà dell’occupazione, nonché all’internazionalizzazione dei ceti popolari.

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