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Il mago della fuga

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Dicevano che Al Zarquawi era a Falluja. Hanno allora attaccato la città provocando danni enormi alla popolazione civile. Però dopo averla circondata, come per magia Al Zarquawi riesce a sfuggire e ora si troverebbe in un’altra città. Trovassero almeno una scusa meno evidente per portare avanti i loro massacri.







FALLUJA (IRAQ). Sembra ormai vicina alla conclusione l’offensiva americana contro la città irachena ribelle di Falluja, in cui secondo il
Pentagono sarebbero finora rimasti uccisi circa 600 tra insorti
sunniti e terroristi della banda di Abu Musab al-Zarqawi.

I militari americani caduti sarebbero 18, quelli delle forze di sicurezza irachene cinque. L’operazione Phantom Fury ha avuto «molto, molto successo», ha annunciato il capo di Stato Maggiore americano, generale Richard Myers.

«Il nostro Paese resta la forza per il bene maggiore fra tutti i Paesi del mondo», ha commentato il presidente Usa Bush. Intanto il primo
ministro ad interim iracheno Iyad Allawi ha difeso l’offensiva contro Falluja sostenendo che migliorerà la sicurezza in tutto l’Iraq e aprirà la strada alle elezioni in programma a fine gennaio.

Il ministro della Difesa, Donald Rumsfeld, ha confermato che «centinaia» di insorti iracheni sono stati uccisi e che molti altri si sono dati alla fuga prima dell’arrivo dei Marines o sono stati fatti prigionieri.

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