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Il massacro dei satanisti: altri due giovani scomparsi.

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Dopo il delitto di gennaio, la scoperta di sacrifici umani avvenuti sei anni fa. Arrestati quattro membri della setta

Varese, tra i delitti delle “Bestie di Satana” forse anche due istigazioni al suicidio. Alla fine sono rimasti i “cinque eletti”. Una fossa profonda due metri. Quando Fabio e Chiara se la sono trovata davanti hanno capito: stavano per morire. Per essere uccisi, massacrati, per un sacrificio umano. Ma ormai non c’era più niente da fare: intorno a loro c’era soltanto il Parco del Ticino, bosco, bosco e ancora bosco. Poi silenzio e un buio totale rotto dalle torce dei loro carnefici… che poi erano i loro amici. All’improvviso se li sono trovati davanti armati di coltelli e di una mazza ferrata: “Sono stati uccisi con decine di coltellate e di colpi di mazza. Erano venuti per partecipare a un rito satanico, ma non sapevano di essere le vittime predestinate”, confessa uno dei satanisti.

Era la notte tra del 17 gennaio 1998, ma i corpi di Fabio Tollis, 16 anni, e della sua fidanzata Chiara Marino, 19, sono stati trovati solo adesso. Le forze dell’ordine hanno scavato per settimane. Decine di buchi nel bosco finché da sotto le foglie di castagno è emerso un piccone. Poi dei guanti, una vanga. Alla fine i due corpi, ormai ridotti a scheletri, ma con ancora indosso i documenti e i vestiti, quella dolcevita, quei pantaloni, quegli anfibi, tutti neri che Chiara indossava la sera in cui scomparve. Erano loro, non c’era dubbio.

E dopo poche ore sono scattati gli arresti per M. M. (minorenne all’epoca dei fatti), Pietro Guerrieri, 29 anni, Nicola Sapone, 26 anni, e Andrea Volpe, 27. Questi ultimi già detenuti. Altre tre persone Paolo Leoni, Marco Zampollo ed Eros Monterosso sono indagati a piede libero.

Ecco, sono loro, secondo i pm, le “Bestie di Satana”. La setta più sanguinaria della storia recente italiana era composta da una decina di ragazzi che vivono a Milano e provincia. Tutti oggi hanno tra i 20 e i 30 anni, provengono da famiglie di estrazione sociale medio-bassa e condividono una passione: il satanismo, condito con molta cocaina e musica heavy-metal. Ma soprattutto sangue: perché le “Bestie di Satana”, secondo la procura di Busto Arsizio, si sono lasciate alle loro spalle almeno tre omicidi.












Ma non basta: “È molto probabile che abbiano istigato e determinato altri due suicidi: un ragazzo che si è schiantato con l’auto nell’autunno 1998 (e che secondo gli investigatori avrebbe partecipato intensamente alle attività della setta) e un giovane che si è impiccato sei mesi fa proprio nel bosco dove sono stati trovati i cadaveri. Entrambi conoscevano i presunti assassini”, dicono i pm.

Di più: il baratro della violenza in cui gli inquirenti stanno cercando potrebbe rivelare che altri due ragazzi spariti nella zona sono stati in realtà uccisi per sacrifici umani. In tutto le morti da attribuire alla banda potrebbero salire addirittura a sette.

Tutto comincia con la morte di Fabio e Chiara, ma i due fidanzati (anche loro membri della setta) vengono considerati “scomparsi”. Indagano i carabinieri, ma soprattutto indaga Michele Tollis, il padre del ragazzo: “Sono andato in televisione a “Chi l’ha visto”, ho vagato per l’Italia e per l’Europa cercando mio figlio. Correndo dietro a ogni segnalazione, a ogni speranza”.

Fino al 24 gennaio di quest’anno quando una ragazza, Mariangela Pezzotta, 27 anni, viene ferita con un colpo di pistola in piena faccia, finita a badilate e sotterrata nel giardino di uno chalet a Golasecca, nel Varesotto.

Subito vengono accusati il suo fidanzato (proprio Andrea Volpe) e Nicola Sapone. Presto, però, si capisce che le indagini rischiano di portare lontano, forse proprio a quei due ragazzi scomparsi sei anni prima. Mariangela probabilm

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