domenica 22 Dicembre 2024

Il premier che non deve vincere lancia ancora la sfida

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Il vincitore democratico delle elezioni in Ucraina, Yanukovitch, accetta nuovamente la sfida certo di vincere ancora. Non conosce ancora la capacità di manipolazione delle oligarchie mafiose multinazionali

Kiev, 4 dic. – Il primo ministro ucraino Viktor Yanukovich non soltanto ha ufficializzato l’intenzione di partecipare anche al nuovo ballottaggio presidenziale ordinato ieri dsalla Corte Suprema, che ha dichiarato nullo per brogli quello originario del 21 novembre scorso: e’ anche sicuro di sconfiggere l’avversario, il leader dell’opposizione filo-occidentale Viktor Yushchenko, cui la Corte ha riconosciuto di essere stato danneggiato da pesanti brogli. Anzi, il premier appoggiato dalla Russia ha sottolineato che vincera’ proprio come aveva fatto, a suo dire, nella precedente consultazione. “Si’, e’ vero”, ha confermato la portavoce di Yanukovich, Anna German. “Il primo ministro intende prendere parte alla ripetizione del voto. E’ convinto che si aggiudichera’ il ballottaggio, cosi’ come gia’ aveva vinto la prima volta, visto che quindici milioni di cittadini ucraini sono con lui”. Alle urne si dovrebbe ritornare il 26 dicembre prossimo. Yanukovich ha anche rivolto ai giudici l’accusa di aver “violato la Costituzione”. “Sono certo che la decisione della Corte Suprema integra una violazione della Costituzione ucraina, e che e’ stata adottata sotto la pressione esercitata dala piazza”, denuncia il premier in un comunicato che ne reca la firma. “Senza alcun dubbio, non ho altra scelta se non quella di candidarmi di nuovo e vincere”. Ieri un portavoce di Yanukovich, Stepan Gavrich, a caldo aveva bollato come meramente “politico” sia il verdetto sia il ruolo piu’ in generale assunto dai magistrati costituzionali nella vicenda. “La Corte Suprema”, aveva denunciato Gavrich, “e’ andata persino oltre le richieste dei ricorrenti, che non avevano sollecitato una ripetizione della consultazione ma soltanto l’annullamento di quella di novembre”.



Da tenere in conto che ogni qual volta i big brothers hanno imposto di ripetere le elezioni hanno poi scippato la vittoria. Si aggiunga il fatto che, nel nuovo rapporto di forze che si svilupperà di qui al ballottaggio, molto probabilmente i loro “commissari” potranno fare, loro si, i brogli necessari, come è costume dei “liberatori” fin dal ’46.


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