giovedì 18 Luglio 2024

Il revisionismo buono del Corriere

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Le brillanti tattiche cerchiobottiste del Corriere della Sera nel raccontare lo sbarco della mafia in Sicilia nel ’43: si abbozza un po’ di revisionismo per lavarsi la coscienza e poi si confondono le acque come al solito. L’importante è non svelare verità proibite: guai a far sapere che nel 45 l’unico vincitore della guerra è stato il Crimine Organizzato!

Vorrei esporre il mio pensiero riguardo agli articoli di Gianluca di
Feo sui crimini degli Usa in Sicilia nel 1943, e sui loro rapporti
con la Mafia, che sono apparsi sul Corriere il 23 (Sicilia 1943,
l’ordine di Patton ”Uccidete i prigionieri italiani”) e il 24
giugno 2004 («I prigionieri italiani uccisi? Dite che erano
cecchini»). Ho letto anche i commenti sul sito Come donchisciotte.net
che ha ripubblicato i due articoli
(http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=1835)
Ebbene, solo Eresiarca dice il giusto.

Cosa sono quei dopo tutto pochi italiani uccisi in soprappiù dagli
americani dopo lo sbarco in Sicilia se non le solite durezze di
guerra, quelle compiute da tutti ma dico proprio tutti gli eserciti?
Anzi, almeno gli statunitensi cercarono di limitare gli eccessi
portando per tempo qualche accusa a Patton, il furibondo o il super zelante di turno.


Dopo tutto, ci suggerisce il Corriere della Serva, ecco quello che è
successo e che sta succedendo in Iraq: come in Sicilia nel 1943,
quando le brutture di guerra non mancarono ma, vedete?, sono state così
presto e totalmente dimenticate che
per ricordarle c’è voluto il nostro articolo di studiosi imparziali.
Sì, noi del CdS siamo imparziali : siamo quasi sempre dalla parte
degli USA e carabattole connesse ( ONU, Diritti Umani, Save the
Children and Fuck the Grown-ups, Nessuno tocchi Caino perché basta
lapidarlo; NATO, PAPA e WTO; FMI, UEFA, FIFA e cha cha cha,
eccetera ) perché hanno ragione, ma quando
sbagliano lo diciamo. In breve, l’articolo del CdS non esce
dall’iconografia ufficiale dello
sbarco in Sicilia, un’iconografia che tollera anzi entro certi limiti
sollecita deviazioni e furbeschi sguardi di intesa tra specialisti.

Però la deviazione più grave a mio avviso è quella che riguarda i
rapporti tra gli USA e la Mafia, prima, durante e soprattutt

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