Sepolto in profondità, all’interno delle oltre 1.000 pagine del progetto sulla Sanità degli Stati Uniti, in uno dei suoi molteplici capitoli, si descrive alla perfezione la procedura per rendere gli S.U. la prima nazione al mondo pronta a dotare ciascuno dei suoi cittadini di un microchip d’identificazione a radiofrequenza o RFID, impiantato sul dorso della mano, allo scopo (o con la scusa) di controllare chi ha , o non ha, diritto all’assistenza medica.
E’ verosimile che questa “cimice” elettronica” possa essere innestata sul dorso della mano, tanto da servire oltre allo scopo dichiarato, da “carta d’identità universale”, sostituire le carte di credito, i passaporti, la patente, etc. Al supermercato, basterebbe allora passare il pugno sopra lo scanner per addebitare direttamente il nostro conto bancario (visto in un film della società AT&T).
D’altronde, già dal 1993, l’azienda americana Destron pubblicizza i suoi chip elettronici di identificazione (LD.I.CHIPS) adattabili a tutti i tipi di utilizzo.
Cosa impedirà quindi a questo chip di identificazione di divenire internazionale e catalogarci tutti ? Sarà allora possibile imporre un meccanismo di controllo universale, per cui tutti coloro che non avranno ricevuto (o avranno rifiutato) questo marchio di identità, potranno esser privati dei loro diritti, della possibilità di acquistare e di vendere, di lavorare e di ricevere un salario, di poter affittare un appartamento, di comprare un mezzo di trasporto.etc.