A 64 anni dalla fine della II Guerra Mondiale la “Grosse Koalition” ha raggiunto un accordo per riabilitare i “traditori di guerra” durante il nazismo. Il deputato socialdemocratico Christine Lambrecht ha confermato che entro la fine della presente legislatura, che termina il 27 settembre, il Bundestag approverà un disegno di legge presentato dalla stessa deputata, da un collega ecologista e da uno della Linke. Fino ad oggi sia il partito cristiano-democratico che quello socialdemocratico avevano ripetutamente bocciato le iniziative di legge presentate dalla Linke di Oskar Lafontaine, volte a riabilitare i “traditori di guerra”. Il rifiuto era stato motivato con i dubbi che questi tradimenti avrebbero potuto danneggiare alter persone. Questa tesi è stata definitivamente smontata dallo storico Wolfram Wette nel suo libro “L’ultimo tabu’. La giustizia militare nazista ed il tradimento”, pubblicato nel 2007. Durante l’ultima guerra i tribunali tedeschi pronunciarono oltre 30mila sentenze di morte nei confronti di traditori, di cui 20mila vennero eseguite, mentre decine di migliaia di persone vennero condannate a lunghe pene detentive. Nel 2002 il governo rosso-verde aveva annullato le condanne pronunciate nei confronti di disertori ed obiettori di coscienza, ma i casi dei “traditori di guerra” non erano stati inclusi nel provvedimento. Anche nel 2006 la Cdu e la Spd avevano respinto un progetto di legge presentato dalla Linke teso a riabilitare i “traditori” del nazismo.
Tradire il proprio popolo, la propria nazione e mettere altri in pericolo per le proprie fughe o i propri sabotaggi diventa oggi nota di merito. Per sessantaquattro anni nessuno aveva osato spingersi fino all’idolatria di Giuda. Ma nell’era dei trenta denari questo calza a pennello.