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La Boldrini e il diritto d’asilo

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Se sei italiano e la contesti c’è il foglio di via

Esporre uno striscione contro Laura Boldrini può costare l’espulsione da Roma per tre anni. Lo sanno bene Davide Fabbri ed Antonio Pastore, gli autori del gesto che si sono visti recapitare un clamoroso verbale dalla questura di Roma.
I due si erano fatti fotografare, con lo striscione incriminato, lo scorso 15 ottobre davanti al Colosseo. Poi si sono recati davanti a Montecitorio, hanno srotolato lo striscione e si sono incatenati con una catena metallica ad una grata situata di fronte a Montecitorio.
Un gesto di contestazione per alcuni, una bravata per altri. Sicuramente forte il contenuto dello striscione: “Priebke responsabile dei 335 morti delle Fosse Ardeatine — Boldrini responsabile dei 413 morti di Lampedusa”. Una vicenda che avrebbe potuto essere chiusa con il sequestro di striscione e catena metallica, una tirata d’orecchie in questura e qualche dichiarazione di solidarietà nei confronti del presidente della Camera.
Invece no. Davide Fabbri, che è residente a Cervia, si è visto recapitare pure un foglio di via, un “rimpatrio coatto” nel suo Comune di residenza, con l’obbligo di non tornare mai più a Roma per tre anni.
Un provvedimento considerato “urgente”, ritenendo “la persona in questione pericolosa per la sicurezza pubblica”. Pur non avendo precedenti penali. E’ la “nuova democrazia” /made in Boldrini/ che avanza!… Siamo tutti avvertiti.
 

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