sabato 11 Ottobre 2025

La canna del gas

Un po' per tutti

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

Per noi in particolare

La relazione annuale Arera 2024 rivela come, nel confronto internazionale con i principali Paesi dell’Area euro, il prezzo medio del gas naturale (comprensivo di imposte e oneri) per i consumatori domestici in Italia ha registrato, nello scorso anno, un aumento significativo (+15,1%) raggiungendo i 13,1 centesimi di €/kWh. Contrariamente a quanto accaduto nel 2023, i consumatori italiani hanno pagato tariffe superiori del 5,3% rispetto alla media dell’Area euro (-8,3% nel 2023). I prezzi più alti sono stati raggiunti nei Paesi Bassi (16,8 c€/kWh) e in Portogallo (14,8 c€/kWh), mentre quelli più bassi in Ungheria (2,88 c€/kWh) e Croazia (4,62 c€/kWh).

I fattori che hanno portato all’aumento dei prezzi
L’aumento può essere ricondotto a due fattori: la crescita dei costi di rete passati da 2,6 c€/kWh nel 2023 a 3,0 c€/kWh nel 2024 e, soprattutto, quella della componente fiscale passata da 0 a 3,2 c€/kWh. Nello scorso anno, infatti, si sono esauriti gli effetti degli interventi governativi che avevano stabilito la riduzione dell’IVA al 5% e l’azzeramento temporaneo degli oneri di sistema che aveva, di fatto, annullato l’impatto di questi ultimi sul prezzo del gas.

Il riequilibro dei mercati nonostante gli squilibri geopolitici
Nonostante l’aumento dei prezzi, nel 2024 i mercati del gas naturale hanno mostrato segnali di riequilibrio pur rimanendo sensibili agli stimoli del contesto geopolitico internazionale. In Europa, la media annua dei prezzi spot al Ttf olandese è stata di 34,4 €/MWh, per un calo del 15% in confronto al 2023 e del 72% rispetto al 2022, mentre il punto di scambio virtuale italiano ha segnato 36,7 €/MWh, con diminuzioni percentuali anno su anno analoghe all’hub olandese. Lo spread medio annuo tra Psv e Ttf è stato di 2,3 €/MWh.

La ripresa dei consumi
Per quanto riguarda, invece, i consumi il 2024 ha visto una ripresa nello sfruttamento del gas: si è passati da 4.095 a 4.212 miliardi di metri cubi, con una crescita del 2,8% che ha portato il valore a un nuovo picco storico. A fare da traino soprattutto i Paesi dell’area Asia Pacifico, che hanno assorbito oltre il 45% della domanda incrementale. Nell’Unione europea, dopo la flessione del 7% nel 2023, i consumi di gas hanno registrato un leggero aumento dello 0,5% e un volume totale di circa 332 miliardi di metri cubi, valori ancora lontani dai 412 miliardi di metri cubi del 2021. La variazione dei consumi non è stata dello stesso segno per tutti i Paesi europei: all’aumento di Germania (+1,6%), Italia (+0,6%), Paesi Bassi (+1,3%), si contrappone una riduzione per Francia (-6,2%) e Spagna (-4,2%), dove maggiore è stato il peso sul mix elettrico di fonti alternative, rispettivamente nucleare (+12% su 2023) e rinnovabili (+11%).

L’aumento della produzione
Sul fronte della produzione l’aumento è stato dell’1,4% circa supportato, come negli anni precedenti, dalla crescita (+2%) del gas non convenzionale che rappresenta il 32% del totale. Anche in Europa la crescita si mantiene sugli stessi livelli grazie agli aumenti provenienti dalla Turchia, vista la piena attività del giacimento Sakarya (+178%), e soprattutto dalla Norvegia (+8%) che hanno compensato il declino ormai strutturale di UK e Paesi Bassi.

Ultime

E la bandiera dei tre colori

Lì dove nascerà il fascismo

Potrebbe interessarti anche