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La chiamavano Italia

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La Protezione civile appalta all’estero e i nostri restano disoccupati

A poche ore dalla conclusione, la situazione della flotta Canadair della Protezione Civile è tornata improvvisamente in alto mare. L’aggiudicazione della gara al gruppo elicotteristico spagnolo INAER è saltata inaspettatamente, sembra per aspetti legali sollevati da uno dei concorrenti esclusi. Così, anziché a Ciampino per ricevere stamattina gli assegni già pronti con le quattro mensilità arretrate e la tredicesima, i dipendenti della SOREM si sono dati appuntamento davanti alla sede della Protezione Civile di via Ulpiano per protestare. Dopo il blocco della soluzione interna, bocciata due volte in Consiglio dei ministri, lo stop di ieri sera è la terza doccia fredda in questa ingarbugliata vicenda.
La proposta INAER era risultata vincente in tutte le fasi della procedura di imperiosa urgenza avviata dalla Protezione Civile il 2 dicembre, oltre un mese dopo l’implosione del gruppo Aeroservices in seguito all’arresto del titolare Giuseppe Spadaccini. La società – secondo quanto riferiscono fonti sindacali ed industriali – avrebbe affittato il ramo d’azienda antincendio dal custode giudiziario della SOREM, il commercialista romano Igor Catania, ed assunto il personale ex SOREM, per il quale erano già pronti contratti e stipendi. A quel punto sarebbe ricominciato lâ\™arduo percorso di rimessa in volo degli aeroplani fermi da circa sei settimane, talvolta con particolari smontati e rimasti sui banchi di lavoro, e della ripresa delle abilitazioni degli equipaggi. Salvo proroghe conc esse da ENAC, queste scadranno infatti dopo 90 giorni di inattività, ovvero tra la metà e la fine di gennaio 2011. Un termine che il nuovo imprevisto rende pericolosamente vicino.

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