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La chute (in italiano La caduta)

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In Francia come in Italia

Giovedì sera un gruppo di antifa del Front de gauche e più particolarmente della sezione Action Antifasciste, forte di una devastazione riuscita a Lilla, ha provato a devastare in Parigi un negozio di abbigliamento Fred Perry, perché tratta la moda del mondo skin head.
L’aggressione ha avuto luogo davanti agli occhi di vigili e di testimoni vari ma è stata rintuzzata. Nella foga uno degli aggressori, Clement Meric, incassato un pugno da uno degli aggrediti, è caduto malamente all’indietro, ha sbattuto la testa ed è morto.
Si tratta di un giovane di 19 anni, di famiglia gauchiste.

Ovviamente in Francia si è parlato di assassinio; peccato che sia la polizia che la magistratura non abbiano potuto che smentire il governo, essendosi trattato appunto di una caduta. Causata sì da un colpo ricevuto ma ricevuto da un aggressore. Clement Meric stava infatti combattendo la sua personale crociata antifa pretendendo che si dovessero fare a pezzi i fascisti.
Come ha sostenuto in conferenza stampa Serge Ayoub, i suoi veri assassini sono gli adulti criminali che riempiono la testa di odio a dei ragazzini e che li spingono ad aggredire nemici inventati mentre la banda degli oligarchi procede imperterrita nella distruzione dello stato sociale nella distrazione generale.
In effetti, in Francia come in Italia, è in atto un’operazione di colpo di Stato permanente che utilizza le sue piccole squadre d’agitazione e di aggressione, come nel più corretto stile.
D’altronde il “picchiatore” che, nell’atto di difendersi, avrebbe causato la morte di Meric è un suo coetaneo che pesa sessanta chili e che è di famiglia immigrata, iberica precisamente, visto che si chiama Esteban.

Come avveniva da noi all’epoca in cui, in nome della lotta di classe, i figli comunisti dei borghesi uccidevano gli operai fascisti, oggi, in nome dell’integrazione troviamo gente dai cognomi francesissimi che attaccano persone con cognomi di origine straniera accusando chi li porta di essere “xenofobo”.
In Francia abbiamo poi avuto diritto alla sceneggiata paradossale.
L’intero parlamento, compreso l’unico deputato del Front National, si è levato in piedi onorando la memoria dello sventurato antifa “assassinato” e chiedendo la messa fuori legge del suo gruppo mentre l’inchiesta dimostrava chiaramente che lo stesso “assassinato” è stato vittima accidentale di un’assalto in cui era aggressore. Il governo da parte sua ha chiesto come misure d’emergenza lo scioglimento della JNR (Jeunesse Nationaliste Révolutionnaire) rifiutando di proporre quella del Front de Gauche. Con due dettagli però: il Front de Gauche   ha scatenato la battaglia mentre i Jnr non erano nemmeno presenti, visto che i cinque aggrediti al negozio della Fred Perry, al di là dell’essere semplicemente innocenti (“quando si va a dare pugni si deve presumere anche di riceverne” ha fatto notare Ayoub) per colmo dell’ironia non fanno parte del movimento di cui si è chiesto lo scioglimento.
Tutto il mondo è paese.

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