sabato 11 Ottobre 2025

La crociera della Flotilla pro Netanyahu

Con "nemici" così, Israele non ha bisogno di amici

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La Flotilla ha concluso la crociera e Netanyahu gongola.

Da quando esiste Israele il popolo palestinese è stato sacrificato tante volte

Dagli israeliani, ovviamente; dai governi arabi, con pochissime eccezioni; dai falsi paladini che l’hanno strumentalizzato a turno (Russia, Iran, Qatar); dai forsennati che hanno paralizzato le sue rappresentanze politiche regolari (prima lo facevano i comunisti e poi gli jihadisti, utilissimi idioti di Tel Aviv); infine dalla sinistra internazionale che impugna una causa di cui sa poco o niente soltanto per mettere in scena buffonate autoreferenziali e patetiche imitazioni in piazza degli anni della contestazione.

Per la sinistra in crisi di tutto, ma aggrappata a una sorta di “teologia della liberazione dall’Urfascismo”, Gaza non è che un nome qualunque, una scusa per mettersi in mostra e convincere se stessa – ben più che gli altri – di essere viva.

La buffonata della Flotilla ne è la prova

Essa pretende di avere obbligato l’opinione pubblica a parlare di Gaza. Non è vero, se ne parla da sempre e diversi governi hanno preso posizioni piuttosto scomode nei confronti di Israele. Da giorni non è più di Gaza che si parla, ma di una ciurma di esibizionisti.

Pretende di avere organizzato un aiuto umanitario. Ridicolo! Portava con sé in tutto un terzo dei generi alimentari che i palestinesi ricevono ogni giorno, dicasi ogni giorno, per vie ufficiali. E se avesse voluto compiere un’azione umanitaria sarebbe salpata con la sua squallida bandiera della pace, non con quella della Palestina pretendendo di voler “forzare il blocco navale”, consegnandosi poi a mani alzate al primo contatto.
Provocatori e buffoni.

I tifosi della Flotilla sostengono che essa avrebbe inchiodato Israele per le sue violazioni del diritto internazionale. Cioè per aver rifiutato gli aiuti umanitari (che ha però intimato che fossero consegnati alla Chiesa), avere intercettato i croceristi abusivamente al di fuori delle acque territoriali e, infine, perché quelle acque territoriali appartengono legalmente a Gaza.

Corrette queste due ultime considerazioni, salvo che lo si sa da sempre, ci sono un’infinità di risoluzioni Onu non rispettate e non sono di certo i gitanti per mare che le hanno fatte scoprire.

In quanto all’intercettazione prima che entrassero nelle acque territoriali, è plausibile che gli israeliani abbiano deciso di fare la loro parte nella buffonata senza creare il precedente di qualcuno entrato illecitamente in quelle che considera le sue acque senza essere immediato bersaglio di fuoco.

Ora la buffonata si è trasferita a terra, da noi

con le imitazioni degli anni settanta, per “bloccare tutto” per la Flotilla.

Perché mai non l’abbiano chiamata Flotilla Netanyahu io proprio non lo capisco.

Se si tratta di una manovra politica e propagandistica, a chi è servita se non a Netanyahu?

Intanto per l’opinione pubblica israeliana, che sul leader è ben spaccata. Come avrà recepito una prova di forza fatta sotto bandiera palestinese e, tra le tante date che si potevano scegliere, proprio nel Kippur, come Hamas? Neanche se l’avesse suggerito il Mossad!

E qui in Europa, o in tutto Occidente?

Sono sei le categorie in cui la gente si divide sulla questione

Quelli che detestano gli ebrei;
quelli che detestano gli arabi;
quelli che amano Israele;
quelli che amano la Palestina;
quelli che detestano gli uni e gli altri;
quelli che sono neutrali e oscillano nelle impressioni. Gente, per intenderci, che è indignata dalla sorte dei bambini di Gaza e si eccita per l’efficacia israeliana quando fa saltare i nemici con i cercapersone.

Nessuno di quelli che appartengono alle prime quattro categorie ha cambiato posizione per via della Flotilla, né la cambierà.

Nelle altre due categorie, che sono molto numerose, è evidente come l’ago della bilancia delle simpatie oggi si sia spostato verso Tel Aviv, che ha espresso autorità tranquilla, e vista l’arroganza e la buffonaggine dei croceristi, nonché i comportamenti in piazza dei loro paladini.

Facciamo finta che gli organizzatori della Flotilla non sapessero fin dall’inizio del favore che stavano facendo a Netanyahu ma che siano dei gonzi: saranno pentiti del loro boomerang?

Non credo che importi loro granché: la bandiera palestinese è stata usata strumentalmente, il loro scopo era mettere in mostra se stessi nella società dell’avanspettacolo in cui sono dei pessimi saltimbanchi.

Altri assassini della Palestina, come tanti altri, spesso palestinesi!

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