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La Germania nella ganascia

I confronti tra potenze ricadono sulla posizione mediana e pacifica tedesca

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Il dipartimento delle Finanze del ministero del Commercio cinese ha incontrato le case automobilistiche e le associazioni di settore per discutere dell’aumento dei dazi sulle importazioni di veicoli a benzina di grandi dimensioni, lanciando un avvertimento all’Unione europea mentre si avvicina la decisione sui dazi sulle auto elettriche cinesi. Lo riferisce l’agenzia Xinhua. A ottobre, il blocco voterà se adottare tariffe aggiuntive fino al 36,3% sui veicoli elettrici made in China, in aggiunta a quella standard sulle importazioni del 10%.
Vertice in Cina tra il ministero del Commercio e i produttori locali per discutere la possibilità di imporre dazi alle auto di grossa cilindrata importate dall’Europa come rappresaglia per le nuove tariffe europee sui veicoli elettrici. La più colpita dalla misura sarebbe l’industria dell’auto tedesca.

L’import da parte della Cina di auto di grossa cilindrata dall’Unione Europea potrebbe essere la prossima rappresaglia attuata da Pechino, in risposta ai nuovi dazi imposti da Bruxelles sui veicoli elettrici del colosso asiatico. Dopo l’indagine antisovvenzioni avviata mercoledì 21 sul comparto lattiero-caseario europeo, il dipartimento finanziario del ministero del Commercio cinese nella giornata di venerdì 23 ha discusso del possibile aumento delle aliquote dei dazi in un vertice con i rappresentanti dell’industria automobilistica nazionale: l’obiettivo sarebbe quello di colpire le importazioni di veicoli europei a benzina di grossa cilindrata.

L’Ue ha confermato i dazi alla Cina
Il prossimo ottobre i 27 Stati membri dell’Ue dovranno votare sull’introduzione di dazi aggiuntivi fino al 36,3% sui veicoli elettrici di produzione cinese, che si sommerebbero al dazio standard del 10% già in vigore per le importazioni. Martedì 20 l’Ue ha rivisto al ribasso la percentuale dei dazi proposti, passando dal 37,6% stabilito a luglio, ma non li ha eliminati, come avrebbe invece voluto Pechino.

Un vertice per discutere i contro-dazi
Con un comunicato venerdì 23 il ministero del Commercio ha spiegato che i funzionari hanno «raccolto le opinioni e i suggerimenti dell’industria, di esperti e accademici riguardo l’aumento delle tariffe di importazione sui veicoli a carburante con motori di grossa cilindrata». All’incontro hanno partecipato rappresentanti di associazioni industriali, centri di ricerca e produttori automobilistici.
Una misura di questo tipo colpirebbe in particolare la Germania, la cui industria automobilistica è la più esposta al mercato cinese. Secondo i dati doganali cinesi, lo scorso anno le esportazioni di veicoli con motori da 2,5 litri o più verso la Cina hanno raggiunto un valore di 1,2 miliardi di dollari. Non è un caso che la Germania, insieme a Finlandia e Svezia, si sia astenuta nel voto consultivo di luglio sull’adozione definitiva delle tariffe.

In Cina il 30% delle vendite delle case tedesche
La Cina pesa per circa il 30% delle vendite delle case automobilistiche tedesche. Inoltre la Germania è il principale esportatore proprio di veicoli con motori superiori a 2,5 litri, per un valore di 1,2 miliardi di dollari nei primi mesi dell’anno secondo i dati delle dogane cinesi. Tra i modelli europei più richiesti in Cina ci sono il Suv di grandi dimensioni Gle Class di Mercedes-Benz, le berline S Class e la Porsche Cayenne, che insieme rappresentano oltre un quinto delle 155.841 auto di marchi europei importate nei primi cinque mesi dell’anno, secondo i dati di China Merchants Bank International.

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