Home Storia&sorte La “guerra di Mussolini”

La “guerra di Mussolini”

0

Settant’anni fa non si trattò di errore


Settant’anni fa l’Italia entrava in guerra.
Sarebbe stato lo scontro senza quartiere tra le nazioni proletarie e quelle capitalistiche. Le quali, sia detto per inciso, nove mesi prima l’avevano ufficialmente dichiarata alla Germania: un fatto che gli storici sanno benissimo ma che la propaganda volutamente ignora.
La stessa propaganda omette regolarmente di dire che, fin dal giorno successivo all’apertura delle ostilità, la Germania cercò continuamente la pace, una pace che le fu sempre negata dagli “Alleati” che ne pretendevano la resa incondizionata e la riduzione da potenza a luogo di pascolo.
Il 10 giugno del 1940 l’Italia, già alleata dei tedeschi, entrò a sua volta nel conflitto contro Francia e Inghilterra (Usa e Urss, le potenze continentali che avrebbero poi dominato il mondo, ancora non erano entrate nello scontro e lasciavano che le altre nazioni si scannassero tra loro).
In seguito non si è fatto che rinfacciare a Mussolini una scelta bollata come “errore”.
E’ sorprendente come coloro che pontificano e che magari parlano di “soggezione” del Duce nei confronti del Terzo Reich o di “colpo di testa impulsivo” oppure di “cinismo e faciloneria” si ostinino a dimenticare che l’Inghilterra ci aveva mosso guerra di fatto fin dal 1937 quando, con la costituzione dell’Impero e l’apertura della Terza Sponda, avevamo iniziato a porci come nascente potenza navale,  tanto che prima ancora che gliela dichiarassimo ufficialmente noi, e al culmine di un crescendo inziato con le “sanzioni”,  aveva preso l’abitudine di attaccare spregiudicatamente i nostri mercantili.
Né considerano, costoro, che una volta caduta la Francia sotto il rullo compressore dei guerrieri germanici, se l’Italia non fosse entrata nel conflitto, i nuovi equilibri mediterranei si sarebbero delineati sulla nascente cooperazione franco-tedesca, mentre, essendo noi presenti, il rispetto del rapporto tra Roma e Berlino ci avrebbe garantito la nostra influenza. Che in caso contrario avremmo perso, così come infatti la perdemmo – insieme all’onore – quando ci fu il voltafaccia del ’43.
Mussolini non “sbagliò” a entrare in guerra ma optò per l’unica scelta saggia che poteva operare.
Questo per attenerci a settant’anni fa.
Poi il conflitto cambiò volto e assunse ben altri significati che hanno finito con l’estendersi retroattivamente al tutto, ma nel momento in cui ci schierammo, questi, anche se probabilmente esistevano già, non erano ancora comunemente percepiti e men che meno erano predominanti.
La guerra  avrebbe assunto aspetti ideologici, ideali e persino sacrali non prima del 1941.
Ma questa è un’altra storia che in ogni caso non avrebbe fatto che nobilitare ulteriormente quella scelta che stiamo oggi commemorando.
 

Nessun commento

Exit mobile version