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La guerra wasp a Germania ed Europa

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Interviene la Fed

La Federal Reserve boccia le grandi banche europee all’esame degli stress test. Per il secondo anno consecutivo. All’ultima edizione delle prove di solidità dei protagonisti della finanza non sarebbero passate nientemeno che le colossali divisioni statunitensi della tedesca Deutsche Bank e della spagnola Banco Santander, accusate di gravi carenze nel rilevare e prevedere possibili perdite e rischi che le renderebbero vulnerabili alle crisi.

Lo schiaffo non e’ ancora ufficiale e almeno in parte riflette la nuova enfasi della Banca centrale americana su criteri qualitativi, cioe’ di gestione del rischio e controlli interni, rispetto a quelli quantitativi, vale a dire di semplice misurazione del sufficiente rispetto di requisiti di capitale. Ma le indiscrezioni sull’esito dell’esame sono filtrate direttamente sulle pagine del Wall Street Journal e dovrebbero avere conseguenze concrete. La Fed probabilmente imporra’ nuovi limiti e restrizioni ai dividendi che le attivita’ americane saranno in grado di pagare – cioe’ di trasferire – alla casa madre nel Vecchio continente.

La bocciatura torna a sollevare una dura polemica transatlantica, che contrappone gli stress test americani quelli dell’Eurozona. Numerosi analisti statunitensi continuano a dubitare della severita’ degli esami condotti oltreoceano. Entrambi gli istituti avevano passato a gonfie vele i test dell’Eurozona lo scorso ottobre, centrati sui capitali necessari a sopravvivere a due anni di recessione ma senza considerare questioni quali governance e risk management che oggi sono all’ordine del giorno invece per Janet Yellen e i suoi colleghi. La Fed vuole piu’ stringenti regole per le banche internazionali con vaste operazioni negli Usa per evitare di essere costretta a soccorrerle come accadde nel 2008 e 2009. E l’anno scorso ha varato una norma per imporre loro di creare holding locali soggette sia a robuste pratiche di gestione del rischio che a piu’ onerosi requisiti di captale.

Santander, leader bancario europeo per capitalizzazione di mercato, e’ recidiva: aveva gia’ fallito la promozione l’anno scorso ed era gia’ quindi soggetta a limitazioni della Fed. Ora dovrebbe essere citata per ragioni qualitative, non di capitalizzazione, ed e’ reduce da una violazione delle precedenti restrizioni per aver versato un dividendo irregolare alla casa madre poi restituito per ordine della Fed. Deutsche Bank, leader per asset in Germania, e’ invece al primo esame da parte della Fed. Secondo indiscrezioni la sua divisione Deutsch Bank Trust Corp. avra’ a sua volta adeguato capitale ma insufficienti protezioni qualitative. Una lettera della Fed di New York ricevuta in dicembre da Deutsche sottolineava che i rapporti generati da sue controllate statunitensi erano “di bassa qualita’, inaccurati e inaffidabili” e suggeriva la necessita’ di “vasti rimedi”.

Risultati parziali degli stress test americani su tutte le grandi banche verranno comunicati dalla Fed il 5 marzo, con l’esito completo e le eventuali restrizioni attese l’11 marzo. L’anno scorso, oltre a Santander, anche HSBC e Royal Bank of Scotland vennero condannate per “significative carenze”.

 

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