o almeno ci prova
La Bce ha rialzato i tassi di interesse di 50 punti base, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50%, quello sui depositi al 3%, e quello sui prestiti marginali al 3,75%. Un livello così alto non si registrava dal 2007. Poco mossi i cambi, con l’Euro che resta a quota 1,06 sul dollaro.
Nell’annunciare la nuova stretta, il board dell’Eurotower ha spiegato che c’è un elevato grado di incertezza e che l’evoluzione dipenderà dai prossimi dati.
In estrema sintesi, per i policymaker dell’istituto di Francoforte “l’inflazione dovrebbe rimanere troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato”: per questo si è reso necessario l’innalzamento di un punto di mezzo punto percentuale.
Il numero uno dell’Eurotower Christine Lagarde ha pure reso noto che la Bce è “pronta se necessario” a rispondere alle turbolenze sul mercato “per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilita’ finanziaria nell’area dell’euro”. A suo giudizio, il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacita’ di tenuta, “con solide posizioni di capitale e liquidità”.
“L’attuale posizione del settore bancario dell’area euro è molto migliore rispetto al 2008” ha poi aggiunto spiegando che la Bce può intervenire “in caso di crisi liquidità” ma non ritiene che sia questa la situazione di oggi.