sabato 20 Luglio 2024

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Nuovi insuccessi per fermare la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico. In attesa di scoprire altarini noti a tanti.

 


NEW ORLEANS – Top Kill è ufficialmente morta: tre giorni e 35 mila barili di fluidi dopo l’inizio del pompaggio, l’ultima manovra di Bp per fermare la marea nera nel Golfo del Messico è stata abbandonata. “Siamo ovviamente delusi”, ha detto il contrammiraglio della Guardia Costiera Mary Landry dopo che in una conferenza stampa a Robert, in Louisiana, Doug Suttles, il Chief Operating Officer della multinazionale del petrolio, aveva annunciato il nuovo fiasco. Intanto la Casa Bianca fa sapere che saranno triplicate le risorse stanziate per gli interventi nell’area colpita dal disastro.

Bp passa adesso a una nuova manovra per cui si è data cinque giorni di tempo: si chiama Lower Marine Riser Package (LMRP), nella sostanza un ‘cappuccio’ o una ‘mini-valvola’ posizionato sopra la supervalvola che non ha funzionato in aprile e collegato alla nave di appoggio in superficie con cui Bp si augura di catturare il grosso del greggio e del gas che escono dal pozzo danneggiato 40 giorni fa. Il nuovo tentativo dovrebbe iniziare nelle prossime ore. Con un’avvertenza, però: durante l’operazione, il flusso di greggio potrebbe aumentare almeno del 20%.

La nuova battuta d’arresto – la terza dopo il fallimento della cupola e del ‘siringone’ – e l’annuncio del ‘piano D’ hanno chiuso una giornata contrassegnata da indignazione crescente. Proteste in Louisiana, proteste a New York: ipnotizzati dalla ‘spill-cam’, la telecamera che trasmette immagini del fiotto di greggio 24 ore su 24, gli americani fanno il conto alla rovescia mentre l’indignazione dilaga a vista d’occhio e a Washington il Dipartimento della Giustizia sta valutando azioni legali a carattere penale.

A Manhattan, ieri, 200 manifestanti si sono imbrattati di finto petrolio fatto di cioccolata e vernice davanti a una pompa di benzina. In Louisiana guida la polemica contro Bp, ma anche contro il governo federale, l’ex stratega di Bill Clinton, James Carville: “La gente qui crede in quel che vede. Mi sembra che il presidente Obama sia più arrabbiato con i suoi critici che con Bp”, ha detto Carville, che è di New Orleans, guadagnandosi un rimbrotto del portavoce della Casa Bianca Robert Gibbs: “James non conosce i fatti”.

Era da venerdì che negli stati del Golfo cresceva il pessimismo sull’esito di Top Kill, e anche adesso non ci sono certezze. E mentre in Lousiana crescono le polemiche perché, secondo le autorità locali (smentite da Bp), la multinazionale del petrolio ha organizzato soccorsi da palcoscenico in occasione della visita di Obama su una spiaggia di Grand Isle, il Dipartimento della Giustizia ha mosso i primi passi verso un’azione penale contro Bp per i comportamenti tenuti prima e dopo il disastro.

Una squadra di procuratori e di investigatori guidata dagli Assistant Attorney General Ignacia Moreno e Tony West hanno cominciato a raccogliere prove in Louisiana per verificare se Bp abbia violato regole di sicurezza federali e fuorviato le autorità assicurando che era in grado di contenere rapidamente la perdita di greggio.
L’indagine del Dipartimento della Giustizia è un passo preliminare prima di decidere l’apertura formale di una inchiesta, ma a ogni buon conto l’amministrazione ha chiesto al Congresso dieci milioni di dollari per finanziarla.

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