mercoledì 26 Marzo 2025

La rivoluzione è come il vento, non di certo come Ventotene

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Giorgia Meloni ha toccato un nervo scoperto.
I farisei quaquaraqua che si vorrebbero detentori di un Verbo (Il Manifesto di Ventotene) sono da sempre dei millantatori e dei mistificatori.


Quel manifesto venne scritto per una rincorsa

sul processo economico, politico e perfino monetario europeo, già messo in piedi dall’Asse da un anno.
La logica comunista di quel manifesto comunista, messo su con la regia del comunista Spinelli, che intenderebbe instaurare la dittatura del partito e abolire la proprietà privata, era dettata dall’esigenza di sovrapporsi alla guida di un processo inevitabile e trascinarlo altrove.


Nel dopoguerra

infatti, le reti economiche messe in piedi dall’Asse rimasero e continuarono a evolvere, mantenendo anche le sigle date ad esse dai tedeschi, ma abbandonarono la logica corporativa per sposare quella liberista.

Lo sviluppo unitario europeo dopo la guerra fu contrastato e contenuto più che guidato dagli americani.
E ha ragione da vendere Trump quando afferma che la UE è nata per infastidire gli Stati Uniti.

Politicamente essa ha visto sempre ai margini i veri padri fondatori, ovvero gli eredi dei governi tedesco e italiano, ed è stata una dinamica guidata dai capitali ma anche dalle famiglie politiche democristiana, gollista, cristiano sociale e socialdemocratica.


L’assunzione del Manifesto di Ventotene

come fondamento della UE da parte di gente che quasi mai lo ha letto, si spiega con la strategia efficace di presunta “egemonia culturale” (più precisamente di potere metapolitico) perseguita dai comunisti nella totale incuranza delle componenti attive.
Si tratta della classica appropriazione indebita operata da una minoranza organizzata che agisce sull’immaginario.

Giorgia Meloni ha fatto saltare i nervi ai farisei dell’Europa immaginaria che non corrisponde né storicamente né istituzionalmente con questa a dir poco imperfetta.
Come agire nei suoi confronti è una questione aperta: fuga dallo spazio e dal tempo, accomodamento, reazione, utilitarismo o vitalità rivoluzionaria. Personalmente scelgo sempre l’ultima opzione.

Ma una cosa è certa: Giorgia Meloni ha preso a schiaffi i farisei

e ha dimostrato che non possono affatto parlare in nome di tutti e neppure della maggioranza. Perché, comunque siano il processo e la struttura dell’Unione Europea,anche qui il verbo di Ventotene è roba di pochi, e nemmeno di validi pochi.


Che si stravolgano pure, strabuzzando gli occhi e con voce gracchiante parlando di “memoria oltraggiata” come fanno sempre quando, invece di cantare secondo il coro, si fanno vedere le carte e viene giù il bluff.

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