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La Russia sta facendo arricchire gli americani

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Rafforza gli Usa e fa fare soldi a palate ad alcuni magnati

Gli eventi degli ultimi anni hanno rivoluzionato in modo irripetibile i rapporti economici e geopolitici, il modo di lavorare e di pensare delle persone, la finanza internazionale e molteplici altri aspetti, accelerando tendenze in atto e invertendone altre. Una serie di stravolgimenti che porta alla luce questa riflessione: chi sono oggi i veri padroni del mondo? Chi ha il potere di influenzare le nostre vite con le proprie decisioni? Chiaramente è difficile, se non impossibile, rispondere in maniera univoca ed esaustiva a questa domanda. Proviamo tuttavia ad esaminare alcuni dei temi più rilevanti.
Innanzitutto, la guerra ha consolidato il sodalizio tra Stati Uniti ed Europa, ricompattando la Nato sotto la guida di Washington. Unanime la condanna del mondo occidentale nei confronti di Mosca, punita (con risultati da valutare) con sanzioni economiche e finanziarie. Alcuni Paesi europei, come Germania e Italia, hanno accelerato gli sforzi per emanciparsi dalle materie prime energetiche russe e altri, storicamente neutrali, come Svezia e Finlandia hanno preso posizione chiedendo di essere ammessi all’alleanza transatlantica.
Ad uscirne rafforzati sembrano soprattutto gli Stati Uniti di Biden, che hanno riaffermato la propria leadership in ambito politico, militare e anche ideologico, offrendo il maggior sostegno a Kiev in nome della difesa della democrazia contro la minaccia dell’autoritarismo di Putin.
La posizione più ambigua sembra invece quella della Cina di Xi Jinping, appena riconfermato per il terzo mandato. La seconda potenza mondiale, da un lato, non sembra gradire eccessivamente la guerra ma dall’altro tenta di trarre vantaggio dalla situazione. Pechino, infatti, ha consolidato i rapporti commerciali con la Russia (come dimostrano gli acquisti di petrolio non più destinato all’Europa) ma ha tutto l’interesse a non inasprire le tensioni già in atto con il mondo occidentale. Gli Usa, dal canto loro, stanno cercando di limitare la superpotenza asiatica, soprattutto in ambito tecnologico e nelle catene di approvvigionamento, attraverso sanzioni che talvolta non sono viste di buon occhio nemmeno dai partner europei.

Il potere delle imprese più influenti del mondo
Al di là della politica, esistono però altri ambiti in cui si esprime il controllo sugli altri. Ci sono ad esempio aziende in grado di influenzare la vita delle persone in maniera tanto potente da poter essere considerate a tutti gli effetti dei leader a livello mondiale. Non a caso, al di là delle polemiche degli ultimi anni sulla sua concreta utilità, uno dei maggiori eventi internazionali come il World Economic Forum di Davos è aperto non solo a capi di stato e ministri, ma anche a manager, vertici sindacali, rappresentanti di organizzazioni non governative e della società civile.
Si pensi al ruolo predominante dei colossi farmaceutici e dell’healthcare negli ultimi anni, dopo l’esplosione della pandemia, o allo strapotere delle banche e delle maggiori società di investimento internazionali, che da sole gestiscono patrimoni vasti come il Pil di uno o più Paesi messi insieme.
Il Covid, inoltre, ha dato una spinta al trend già in atto della digitalizzazione, affermando ancora di più il dominio di società tecnologiche, giganti dell’e-commerce (su tutti Amazon di Jeff Bezos) e dei fornitori di servizi fruibili online. La tendenza hi-tech che più di tutte sembra poter rivoluzionare il mondo, al momento, è l’intelligenza artificiale, con implicazioni pressoché infinite in ogni ambito, da quello industriale alla sanità, dai trasporti all’automazione e all’informazione. Per questo i principali colossi della tecnologia, come Google e Microsoft (con l’investimento in OpenAI, la casa madre di Chat GPT), si stanno muovendo per accaparrarsi un ruolo di rilievo in questo settore.

Le sfide del domani e il contributo di Elon Musk
I leader di domani saranno probabilmente coloro che riusciranno a intercettare sin da ora le tendenze del futuro. In tal senso, non si può non citare uno degli uomini più influenti del nostro tempo: Elon Musk (peraltro uno dei maggiori critici del forum di Davos).
L’impero del magnate sudafricano comprende una serie di società che stanno rivoluzionando, o hanno il potenziale per farlo, diversi aspetti della vita delle persone. Musk sta cambiando il settore dei trasporti con Tesla e con Boring company, la società che si occupa del progetto hyperloop. Ha acquisito Twitter, con cui può in qualche modo influenzare il pensiero delle persone. Ha fondato Space X con l’obiettivo di rendere più accessibile e colonizzare lo spazio, oltre alla controllata Starlink, che fornisce servizi internet via satellite a bassa orbita progettati per le aree rurali con rete inaffidabile.
Ad oggi, la società aerospaziale di Musk possiede e gestisce oltre 3.700 satelliti funzionanti, ma punta ad arrivare a oltre 12.000 entro il 2024 per assicurarsi una posizione di leadership assoluta nella fornitura di connessione a internet in tutto il pianeta. Alcuni rivali, come Amazon e Virgin del miliardario Richard Branson, si stanno attrezzando per fare concorrenza a Starlink con i propri satelliti.
Infine, uno dei progetti più controversi, ma anche più affascinanti, di Musk è quello portato avanti da Neuralink, la società attraverso cui mira a sviluppare un chip cerebrale da impiantare nel cranio delle persone per trattare condizioni neurologiche come paralisi e depressione. Per ora la FDA statunitense ha vietato i test sul cervello umano per timori di potenziali danni ai tessuti cerebrali. Tuttavia, una tecnologia così innovativa accrescerebbe ulteriormente il potenziale di Musk o di chiunque altro riuscisse a padroneggiarla, ponendolo senz’altro fra i personaggi più potenti e influenti del mondo.

 

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