domenica 22 Dicembre 2024

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Con il parco agrivoltaico più grande d’Italia

È grande come 161 campi da calcio. 115 ettari di terreno esposti al magnifico sole di Sicilia, tra i comuni di Mazara del Vallo e Marsala. È il parco agrivoltaico più grande d’Italia, con una capacità installata di 66 MW e oltre 120.000 pannelli fotovoltaici posati. Un’opera nata dalla collaborazione tra uno dei player di riferimento dell’energia, Engie, e il colosso statunitense Amazon che da questo enorme spicchio di terra ad alto contenuto tecnologico alimenterà i suoi stabilimenti italiani. Ma non solo, perché la parte restante è immessa sul mercato, contribuendo al fabbisogno energetico di circa 20.000 utenze domestiche siciliane. Il risparmio atteso è di oltre 62mila tonnellate di CO2 all’anno, l’equivalente di oltre 3.100.000 alberi.

Come ha spiegato Monica Iacono, CEO di Engie Italia: “La transizione energetica è un obiettivo cruciale. È una priorità per tutti e noi siamo impegnati in prima linea su questo”. La peculiarità dell’impianto, inaugurato da un paio di settimane, è anche il saper legare la produzione di energia pulita a quella agricola. Sul terreno, infatti, si coltivano uva, olive, mandorle, piante aromatiche e officinali, rosmarino, alloro, lavanda e asparagi. La cura delle coltivazioni è affidata a imprese del territorio, in una logica circolare anche dal punto di vista dell’indotto economico. Mentre da quello più strettamente tecnico, una tecnologia innovativa bifacciale consente di catturare sia la luce diretta che quella riflessa dai terreni circostanti, permettendo una migliore coltivazione della terra. E ancora, l’utilizzo di pannelli di taglia grande riduce la superficie occupata, favorendo l’abbinamento tra la produzione di energia elettrica e proprio le coltivazioni agricole.

La sfida è grande ed è minimo comune denominatore per tanti colossi dell’energia rinnovabile: costruire impianti senza rubare suolo all’agricoltura e al paesaggio. A Mazara del Vallo sarà possibile garantire la salvaguardia di quello rurale e della biodiversità e assicurare una ricaduta positiva anche per le realtà agricole coinvolte nelle coltivazioni dell’area. Dal sole al territorio.

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