venerdì 19 Luglio 2024

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Dopo aver spinto per l’intervento in Libia, il PD protesta per l’impennata del prezzo della benzina

L’abbondanza dei margini lordi delle compagnie, ormai da oltre un mese al di sopra della media dei tre anni precedenti, non sembra arrestare la corsa al rialzo dei prezzi raccomandati sulla rete carburanti italiana.

 

 

Nel fine settimana, infatti, Q8 ha aumentato di 0,5 centesimi i prezzi raccomandati di benzina e diesel, mentre questa mattina è stata la volta di TotalErg con +1,1 centesimi sulla verde e +0,6 centesimi sul gasolio. Salita generalizzata anche per i prezzi praticati sul territorio, come diretta conseguenza degli aggiustamenti dei giorni scorsi sulla scia del caro-accise, con le no-logo che fanno eccezione e registrano limature al ribasso. E’ quanto emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it in un campione di stazioni di servizio rappresentativo della situazione nazionale per la rubrica Check-Up Prezzi QE.

 

 

A livello Paese, la media per la benzina (in modalità servito) va dall’1,581 euro/litro degli impianti Eni all’1,591 euro/litro dei punti vendita Q8 (no-logo a 1,499). Per il diesel si passa dall’1,459 euro/litro dei punti vendita Eni all’1,476 euro/litro degli impianti Shell (no-logo a 1,374 euro/litro). Il Gpl si posiziona tra lo 0,738 euro/litro dei punti vendita Eni allo 0,757 degli impianti IP (a 0,728 euro/litro le no-logo).

 

 

L’estate che sta per iniziare sarà da dimenticare per milioni di italiani che saranno vittime dei vertiginosi aumenti sulla benzina, della stangata sul prezzo dei traghetti e dei collegamenti con le isole – afferma il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta -. Il governo ha il dovere di non stare a guardare mentre si abbatte la mannaia del caro vacanze sui bilanci delle famiglie italiane, alla vigilia della partenza per l’estate di milioni di famiglie”.

 

 

I presidenti delle associazioni dei consumatori, Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, di Federconsumatori e Adusbef, si dicono “nettamente contrari ad ogni tipo di intervento da parte del governo nel campo dei carburanti. Per carità, ha già fatto troppi danni“.

 

 

“In questi anni – proseguono – ha aperto un tavolo di confronto che non ha portato a nulla di concreto. Inoltre, come se non bastassero i continui e repentini rincari del carburante dovuti alla corsa del petrolio, il governo ha deciso di aumentare di 2 centesimi l’accisa sulla benzina. Non contento, e tra l’altro nel più totale silenzio, ha poi aumentato di soppiatto di altri 4 centesimi l’accisa sulla benzina“.

 

 

“L’unico fatto concreto che si è realizzato finora, quindi, – proseguono – sono i rincari subiti dagli automobilisti che, rispetto allo scorso anno, ammontano complessivamente a 488 euro tra costi diretti ed indiretti (per la precisione +288 euro annui per i soli costi diretti e +200 euro annui per i costi indiretti). Davvero un bel colpo”.

 

 

“Ci auguriamo – concludono – non ce ne siano altri in vista tra i geniali piani del governo. Per protestare contro tali scelte e contro quello che abbiamo definito ‘uno scippo con destrezza’, stiamo organizzando una manifestazione protesta davanti a Montecitorio“.

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