venerdì 19 Luglio 2024

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All’opposto di quello che pensa la società sostiene che gli immigrati siano una risorsa lavorativa per gli italiani

     La crescita della presenza straniera in Italia negli ultimi anni “non si è riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani”, ma ha al contrario evidenziato una “complementarietà tra gli stranieri e gli italiani più istruiti e le donne”, favorendo maggiore spazi di occupazione.

L’ANALISI – E’ quanto afferma uno studio della Banca d’Italia contenuto nel rapporto sulle economie regionali secondo cui l’afflusso di lavoratori stranieri impiegati con mansioni tecniche e operaie ha accresciuto le opportunità “per gli italiani più istruiti” impiegati in “funzioni gestionali e amministrative”, mentre le donne avrebbero beneficiato della presenza straniera, nel settore dei servizi sociali e alle famiglie, come per esempio colf e baby sitter, attenuando “i vincoli legati alla presenza di figli e l’assistenza dei familiari più anziani e permettendo di aumentare l’offerta di lavoro” femminile.

ANTIDOTO ALL’INVECCHIAMENTO – L’afflusso di immigrati dall’estero nell’ultimo decennio – secondo lo studio – ha sostenuto la crescita dell’occupazione in Italia, “contribuendo a contrastare il progressivo invecchiamento della popolazione”. Gli stranieri, recita lo studio, “hanno un tasso di occupazione superiore a quello degli italiani e redditi da lavoro significativamente inferiori”. E a questo fenomeno contribuiscono ?un più basso livello di scolarità degli immigrati, una maggiore concentrazione in imprese meno produttive, il prevalente utilizzo in mansioni a ridotto contenuto professionale?. Gli stranieri residenti nel Mezzogiorno, inoltre, hanno un’istruzione, tassi di occupazione e redditi da lavoro inferiori rispetto a quelli del Centro-Nord.

ITALIANI PIU’ ISTRUITI E DONNE – “La crescente presenza straniera – evidenziano, come sottolineato pocanzi, gli studiosi di Via Nazionale – non si è però riflessa in minori opportunità occupazionali per gli italiani, che al contrario, sembrano accresciute per gli italiani più istruiti e per le donne. In particolare, l’offerta di lavoro femminile italiana si è giovata dei maggiori servizi per l’infanzia e per l’assistenza agli anziani”. Per le donne, infatti, “la crescente presenza straniera attenuerebbe i vincoli legati alla presenza di figli e all’assistenza dei familiari più anziani, permettendo di aumentare l’offerta di lavoro”. L’afflusso di lavoratori stranieri impiegati con mansioni tecniche e operaie “può inoltre aver sostenuto la domanda di lavoro per funzioni gestionali e amministrative, che richiedono qualifiche più elevate, maggiormente rappresentate tra gli italiani”.

DIFFICILE INTEGRAZIONE DEI GIOVANI – Le nuove generazioni di stranieri, avvertono però gli economisti di Bankitalia, “che rappresenteranno una componente rilevante della futura forza lavoro nel Paese, registrano significativi tassi di abbandono scolastico e un livello di competenze inferiore a quello, già modesto nel contesto internazionale, degli italiani”. In particolare, “le difficoltà scolastiche degli stranieri sono più accentuate nel Mezzogiorno”. Tuttavia, ”il processo di integrazione economico e sociale degli immigrati migliora con il perdurare della loro permanenza in Italia”.

Visto? Vivevama nell’El Dorado e nun ce lo sapevamo.

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