Terrorizzare con notizie false; modificare, amplificare, distorcere… in ogni modo. È il fine ultimo dei potenti del nostro tempo, del nostro mondo. L’ultima “trovata” per convincere gli europei della necessità di opporsi all’Islam e sposare appieno la “guerra al terrorismo” made in Usa è arrivata proprio ieri.(28 Luglio 2004 – Ndr)
“L’Europa diventerà a maggioranza musulmana entro la fine del secolo”. Ad affermarlo è stato lo storico Bernard Lewis, professore emerito di studi mediorientali alla Princeton University e autore di numerosi saggi sull’Islam contemporaneo. In un’intervista rilasciata al quotidiano tedesco Die Welt, Lewis ha sottolineato come le attuali tendenze demografiche e migratorie porteranno a un incremento significativo degli abitanti di fede musulmana nel Vecchio Continente. “In base ai dati attuali, l’Europa avrà una maggioranza musulmana al massimo entro la fine del 21esimo secolo”, ha spiegato Lewis. Tra i fattori principali di questo cambiamento: la tendenza degli europei a non fare figli, o a farli tardi, e gli altissimi tassi di natalità che si registrano invece fra le comunità di immigrati. Attualmente in Germania, il più popoloso paese dell’Unione Europea, vivono oltre 3 milioni di musulmani su una popolazione totale di 82 milioni. A dicembre , tra l’altro,l’Ue deciderà se avviare o meno i negoziati di adesione con
Dati e parole sicuramente nate da una “conoscenza dell’argomento”. La cosa che però non convince troppo è il fatto che l’autorevole professore parli di Islam ed Europa in questo modo e soprattutto in questo momento. Sicuramente la questione immigrazione nel Vecchio continente, per non parlare della diminuzione drastica delle nascite nei Paesi Ue, sono problemi da affrontare al più presto, però… c’è sempre un però. Non sembra che il signor Lewis sia veramente interessato al problema demografico europeo quanto invece a proseguire, dietro la “facciata accademica”, la caccia alle streghe scatenata da Washington contro l’intero mondo islamico.
L’analisi del signor Lewis infatti sembra tanto un tentativo di istigare gli europei contro il mondo islamico; un tentativo per convincere il mondo benpensante europeo che la “guerra”, ovvero l’aggressione in Iraq e nel resto dei paesi islamici è e sarà necessaria. Concludendo la sua “analisi” il professore della Princeton University ha sentito “l’irrefrenabile necessità” (viste le sue origini ebraiche) di parlare di Palestina.
Parlando della crisi in seno all’Autorità nazionale palestinese, Lewis ha affermato di “augurarsi che l’era di Arafat si sia chiusa”, ma ha ricordato che il leader dell’Anp ha un “forte istinto alla sopravvivenza e che sono in molti, soprattutto in Europa, a volerlo aiutare”.
Una “velata critica” alla politica europea. Una delle tante che quotidianamente giungono da Tel Aviv all’indirizzo di Bruxelles. Anche in questo caso “l’accademismo” del signor Lewis sembra essere una pura copertura per un ben altro intento.
Lewis come i potenti del nostro pianeta dovrebbero capire che palesando i propri intenti si fa più bella figura!