Infatti molti grandi uomini sono stati melomani
“Questo è il primo studio che dimostra che il cervello dei bambini che studiano musica si sviluppa in modo differente da quello dei coetanei che non studiano musica”, ha detto Schlaug. Già in passato sono stati eseguiti studi per mostrare gli effetti della musica sul cervello e si è visto per esempio che quello degli adulti che studiano musica è diverso dal cervello di individui che invece non hanno questo hobby. In questa ricerca ci si è concentrati su bimbi di sei anni per vedere se quella del musicista è una ‘dote’ innata o acquisita. Gli esperti hanno coinvolto un campione di bambini che non avevano mai suonato e a parte di loro hanno fatto seguire per un anno e mezzo lezioni di piano.
Prima e dopo il corso il cervello di tutti i piccoli è stato monitorato con la risonanza magnetica funzionale. Dopo un anno e mezzo il cervello dei bimbi che avevano seguito lezioni di musica risulta modificato in modo differente rispetto a quello dei coetanei che non hanno studiato musica: le loro aree neurali motorie e uditive sono cresciute di più. La musica dunque è un toccasana per il giovane cervello di un bambino che viene letteralmente forgiato dalle note, lo fa ‘crescere’ come la ginnastica aiuta a sviluppare i muscoli.
