venerdì 19 Luglio 2024

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62enne si preparava all’ennesima truffa mascherato da prete.

 

In casa aveva documenti, tesserini medici e anche paramenti da sacerdote. Tutto, rigorosamente, falso. Angelo Malannino, 62 anni e noto truffatore in Italia ma anche all’estero, è stato denunciato dai carabinieri di Aprilia, in provincia di Latina, mentre stava cercando di mettere in piedi l’ennesima truffa milionaria, attraverso l’acquisizione di titoli bancari e falsi documenti d’identità.

Aveva già predisposto tutte le carte per la compravendita di una finta struttura sanitaria di Aprilia. Risultando sulla carta acquirente della struttura si stava organizzando per rivenderla ad imprenditori locali interessati. Ma proprio il suo arrivo ad Aprilia ha attirato l’attenzione delle imprese e destato i primi sospetti. La truffa è stata quindi sventata grazie a un tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Aprilia, guidati dal maggiore Luca Nuzzo, che hanno denunciato Malannino, con precedenti penali analoghi, per i reati di sostituzione di persona, falsità materiale, falsa attestazione a pubblico ufficiale e usurpazione di titoli. Nell’appartamento che aveva a Tor San Lorenzo, in provincia di Roma, i carabinieri hanno infatti rinvenuto carte e documenti falsi, una borsa da medico contenente materiale sanitario, tessere di riconoscimento per medici e addirittura paramenti da sacerdote e falsi timbri del Vaticano.

Le “gesta” di Malannino hanno fatto il giro d’Italia sul finire degli anni ’90, anche se la sua prima truffa risale al 1972. Nel 1992 fu denunciato a Pompei, per esercizio abusivo della professione medica e usurpazione di titoli. Nella città campana l’uomo era riuscito non solo a spacciarsi sacerdote e a celebrare messa, ma anche a prescrivere cure mediche nonostante non ne avesse alcun titolo. Nel 1995, per sei settimane si finse sacerdote nella chiesa cattolica St Wilfrid di York, nel nord dell’Inghilterra. In quell’occasione fu condannato a tre mesi di prigione. Nonostante il carcere, ‘don’ Angelo Mannino tornò alla ribalta nel 1999, stavolta in Veneto. Ma di denunce il truffatore ne ha raccolte a decine in tutt’Italia.

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