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L’assassinio di Kennedy

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Cinquantotto anni fa

Il 22 novembre 1963 a Dallas viene assassinato il presidente degli Usa, John Fitzgerald Kennedy. Aveva pestato i piedi a molti. Politicamente scorretto nei riguardi di Hitler, il leader del mondo occidentale voleva che l’emissione monetaria tornasse ad essere sotto controllo statale. Intendeva anche disimpegnarsi dal Vietnam. A ucciderlo un militante comunista palesemente manipolato dalla Cia che aveva ottime relazioni con i comunisti. Alla congiura parteciparono in parecchi e coinvolse ampi settori del palazzo. La vedova del suo vicepreseidente, Lyndon Johnson, che lo sostituì alla Casa Bianca, molti anni dopo accusò il defunto marito di aver partecipato al complotto omicida, ma non si può sapere quanto ci fosse di vero nel suo racconto o quanto questo fosse frutto del suo rancore verso il coniuge

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