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L’attuale contesa

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Bersani l’ha identificata: consociativismo contro populismo


“Voglio rivolgere un appello a tutte le forze – dice Bersani all’Unità – ma proprio a tutti, anche a Fini e alla Lega, a tutti coloro che non intendono proseguire la strada sulla curvatura plebiscitaria. Propongo un patto repubblicano”. Non solo: “Rivolgo un appello a tutte le forze disponibili, anche oltre il centrosinistra, a lavorare per cambiare l’agenda del Paese sulle questioni economiche, sociali, del lavoro”.
Il dibattito è certamente solo all’inizio, e tutto dipenderà dall’evoluzione della crisi nel Pdl, ma certo l’idea delle elezioni anticipate non piace al Pd, come non è ben vista al Quirinale, dove si coltiva la speranza di poter realizzare almeno alcune riforme. La Lega, è il ragionamento che comincia a circolare nel Pd, non ha intenzione di buttare via il federalismo fiscale proprio a pochi passi dall’arrivo e forse, se le cose precipitassero, si potrebbe provare a offrire una sponda per evitare il ritorno immediato alle urne. Ragionamenti ancora in fase molto embrionale ma che mettono in allerta chi teme soluzioni all’insegna della “unità nazionale”.
Giuseppe Fioroni non vuole spingersi troppo in là con gli scenari, ma non sembra troppo disposto a concessioni alla Lega: “Mi sembra proprio parlare del nulla. Oggi la vera questione repubblicana, la sfida che abbiamo di fronte è capire bene cosa c’è nella scatola nera del federalismo di Bossi, lì ci sono tutti i codici per far saltare l’unità d’Italia». Per Fioroni, il Pd ha tre priorità: “Scrivere l’agenda delle riforme sociali e, contemporaneamente, evitare lo sfascio dell’unità repubblicana ed evitare una deriva plebiscitaria”.
Ma lo scenario della “grosse koalition” è visto come il peggiore anche da Giorgio Tonini: “Se la maggioranza non tiene si va alle elezioni, e le elezioni sarebbero la risposta all’iniziativa di Fini, che punta ad una evoluzione del Pdl verso un’idea più liberale e meno populista di partito. Quindi, le elezioni sarebbero il fallimento di questo tentativo, un arroccamento del centrodestra attorno al berlusconismo. E questo innescherebbe dall’altra parte una ’santa alleanzà anti-berlusconiana: il risultato è… povera Italia. Mi auguro che l’iniziativa di fini abbia successo, che nel Pdl si inneschi una reazione chimica positiva.”
Ben venga, dunque, questa “deriva plebiscitaria”.

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