Giocavano a calcio con le teste di chi ammazzavano, poi si facevano fotografare o riprendere e vendevano foto e video. Terroristi arabi? No, l’esercito israeliano sui palestinesi. Quanto ancora beatificheremo la loro “civiltà” democratica?
Dalla Valle del Giordano alla striscia di Gaza, da Hebron a Nablus: la piccola disgustosa geografia della vergogna di Tsahal – acronimo di Tsva Haganà Le Israele, cioè Armata di difesa di Israele – è apparsa oggi in prima pagina sul quotidiano conservatore Yedioth Ahronoth, il più popolare di Israele. Con immagini e titoli che gridano indignazione: “Documenti orribili”.
Altra foto ricordo, stavolta a Gaza, l’anno scorso, con cadavere di poliziotto palestinese da esibire come trofeo di guerra. Poi, le foto si vendono a mezzo Euro l’una. Il commercio è florido, vanno a ruba anche i video. Di un civile palestinese sappiamo che per sua disgrazia si era trovato troppo vicino ad un tank con la stella di David. Dal carro armato non ci pensano due volte: lo uccidono a bruciapelo. Dopo un’ispezione sul corpo, scoprono che era disarmato. Abbiamo fatto questo nel timore che ci attaccasse, si giustificheranno più tardi i soldati.
Dimenticando di aggiungere che, subito dopo, quel corpo di vittima innocente l’avevano issato su un veicolo, l’avevano portato alla base e ci avevano “giocato”.