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Léon Degrelle

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Ritratto preso dal libro Tortuga

Degrelle Léon. Cosa potrei dire di più sul fondatore di Rex, che è stato persino immortalato nella letteratura per bambini nel personaggio di Tintin?
Dell’impetuoso capo politico che volle partire sul  Fronte dell’Est nella divisione Wallonie, interamente composta di suoi uomini, con il grado di soldato semplice per poi guadagnarsi con azioni eroiche i galloni uno dopo l’altro fino al massimo grado? Del guerriero che in un sol giorno, a Tcherkassy, sostenne e vinse ben diciassette corpo a corpo riportando tre gravi ferite e  si sentì dire da Hitler: “se avessi un figlio vorrei che fosse come lei”?
Dell’uomo che tenne alto, fino ai suoi ottantotto anni, quarantanove dei quali trascorsi in esilio, il ricordo e l’orgoglio della guerra del sangue contro l’oro?
Posso semplicemente ricordare che ho potuto incontrarlo più di una volta e fin dalla prima ho immediatamente recepito la percezione esatta di cosa è un Capo. Una fortuna che molti, purtroppo non hanno mai avuto. E per questo, poiché sentono la necessità di averne uno, spesso considerano tale chi ha un po’ più di personalità, di convinzione o d’intraprendenza di loro e, un po’ sconsideratamente ma tutto sommato giustamente, gli offrono la loro totale dedizione.
Dal punto di vista pedagogico quest’inganno può anche andar bene, ma in senso unilaterale (ovvero va bene per chi si sbaglia, non per chi approfitta dell’errore e della disponibilità), invece da un punto di vista più ampio è disdicevole perché il “capo” in questione è generalmente ricco di limiti, difetti, manie, distorsioni, presunzione, è preda dell’egotismo ed è destinato a continui fallimenti.  Quelli che, per disperazione, consideriamo capi sono quasi sempre meno autorevoli, meno capaci e persino meno politici di qualsiasi capo zona della camorra. Anche su questo, per trascorsi di cattività, parlo per esperienza diretta.
Sarebbe davvero una buona cosa se la smettessero, quelli che sono scambiati per capi, di assumere quel ruolo. Se si comportassero in modo responsabile, armonico, articolato e veramente militante, smettendola di pavoneggiarsi e di lusingare il proprio io, spingendo invece per la costituzione di una gerarchia davvero impersonale e spersonalizzata, potrebbe finalmente nascere qualcosa di un po’ meno patetico e disastroso!
Un’ultima considerazione: se un Capo come Degrelle considerava a sua volta suo Capo qualcun altro (il Cancelliere di Germania e l’ultimo Imperatore d’Europa) non oso neppure immaginare quale fosse la statura di quest’ultimo!
Aggiungo questo: se ti avesse chiesto di gettarti dalla finestra, non ti saresti domandato perché ma solo come farlo e lo avresti fatto

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