sabato 20 Luglio 2024

L’Epifania è manifestazione di luce

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

altA Padova la Befana

Oggi, assieme alla calza, i bambini di Solesino, un paese padovano, non avranno in dono il calendario della Befana pieno di disegni e filastrocche voluto dalla Provincia di Padova. La giunta comunale di centrosinistra ha deciso di rimandare il pacco regalo al mittente, a guida centrodestra, con un giudizio: “diseducativo”. Anzi, ha rivolto un invito a tutti i comuni a fare altrettanto. All’amministrazione comunale non è andato giù il fatto che la casella del primo maggio non riporti la dizione festa del lavoro e che il 25 aprile ci sia solo Pasquetta e San Marco e neanche un accenno alla Festa della Liberazione. Ben segnata invece il 2 giugno la Festa della Repubblica e a guardare anche altri appuntamenti, come il 28 febbraio, il Bati marso, il 25 marzo la terza edizione della Festa del Popolo veneto e ancora la ricorrenza della mamma o dei nonni.
Il sindaco Walter Barin ha spiegato che la giunta non ha avuto intenzione di sollevare alcuna questione politica e che proprio oggi ha avuto modo di sentire l’assessore all’identità veneta della provincia Leandro Comacchio, promotore del calendario, “e ci siamo spiegati. mi ha detto” – ha aggiunto Barin – che la festa del Popolo Veneto è prevista da una specifica legge regionale”. Il calendario è stato pensato per far conoscere attraverso la vecia signora ai bimbi le antiche tradizioni del territorio e della cultura locale”
Su tutto, è la questione sollevata, mancano all’appello quelle due ricorrenze “che contengono dei valori fondanti” che vanno al di là del locale. “Puà andar bene – ha detto Barin – anche fare un calendario che si richiama all’identità veneta, come ha fatto la provincia; ma mi pare sia una contraddizione citare la festa della Repubblica e non ricordare le altre due feste. Abbiamo così deciso di non distribuirlo perché lo consideriamo diseducativo. Non trattando queste due feste può far sembrare ai ragazzi che siano minori”.
I bimbi di Solesino così non vedranno l’immagine in copertina della Befana sorridente a cavallo di una scopa che porta un sacco pieno di doni, non leggeranno la sua ‘letterina’ né le ragioni dell’iniziativa scritte dalla presidente Barbara Degani e dall’assessore Comacchio.
La questione, però, ha sollevato una bufera. Paolo Giacon, del Pd padovano, ha rilevato che “cancellare il 25 aprile e il primo maggio è un insulto verso tutti i martiri veneti caduti per la libertà e per la democrazia e un’offesa per tutti i veneti che lavorano” con una richiesta secca di scuse e stop alla distribuzione. L’assessore veneto leghista Maurizio Conte ha invece parlato, sul fronte opposto, di una “strumentalizzazione politica”, di un attacco “offensivo, limitativo e miope”. Ricordando lo scopo dell’iniziativa, Conte ha detto che all’interno di un calendario promosso dall’assessore all’ identità veneta “la Festa di San Marco ha di certo priorità sulla Festa della liberazione” .

Ultime

Alto tradimento

Il 25 luglio tedesco: cruento e fallito

Potrebbe interessarti anche