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L’Euromaker

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Coperto da Marine che è avanti di un’incollatura, Macron punta a diventare l’uomo decisivo nella Ue

 

È uno dei grandi sconfitti delle elezioni europee.    (Affermazione improvvida che denota la mancanza di analisi del voto che ha di fatto visto Macron tra i vincitori assoluti)

Eppure il presidente francese Emmanuel Macron si è attivato subito, appena l’esito delle elezioni europee ha assunto una connotazione chiara, presentandosi come interlocutore imprescindibile nelle trattative che dovranno disegnare la maggioranza nel prossimo Parlamento Ue e definire le nomine della Commissione e degli altri organi Ue. Partono così le grandi manovre intorno ai top jobs europei, con una lunga serie di incontri preliminari tra i vari leader Ue tra cui spicca al momento l’assenza del premier italiano Giuseppe Conte nelle agende ufficiali.

Già nella notte di domenica Macron ha avuto un colloquio telefonico con la cancelliera Angela Merkel per commentare i risultati elettorali a caldo. Lunedì sera poi la cena con il premier spagnolo Pedro Sanchez, in vista di nomine ed equilibri nei consessi europei. Nel tardo pomeriggio di oggi è previsto poi un altro bilaterale con la Merkel, prima del vertice straordinario Ue convocato per stasera a Bruxelles, ma solo dopo una lunga serie di incontri con altri leader Ue.

L’agenda del presidente francese è fitta. Il capo dell’Eliseo è determinato a giocare un ruolo centrale nella scelta della leadership delle istituzioni comunitarie, a cominciare dalla nomina del presidente della Commissione. Prima del Vertice informale di questa sera, Macron avrà una serie di incontri bilaterali o multilaterali con altri 9 capi di Stato e di governo. Alle 13 Macron ha organizzato un pranzo con alcuni leader liberali e socialisti. Saranno presenti lo spagnolo Pedro Sanchez e il portoghese Antonio Costa per il campo socialista e il belga Charles Michel e l’olandese Mark Rutte per il campo liberale. Alle 16 Macron avrà un incontro con i primi ministri del gruppo di Visegrad: l’ungherese Viktor Orban, il polacco Mateusz Morawiecki, lo slovacco Peter Pellegrini, più lo sloveno Marjan Sarec. Alle 17 Macron avrà un incontro bilaterale con il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, mentre appena prima del Vertice vedrà la cancelliera tedesca, Angela Merkel.

 

Secondo le indiscrezioni Macron sembra intenzionato a difendere due ipotesi per la presidenza della Commissione: il francese Michel Barnier, che appartiene alla famiglia del Ppe ma è molto vicino alle posizioni progressiste dello stesso Macron, e la danese Margrethe Vestager, che era tra i candidati per la leadership Ue dell’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa.

 

Le consultazioni si fanno sempre più intense a poche ore dall’inizio del Consiglio europeo informale che dovrà avviare il dibattito sulla ripartizione dei top jobs Ue: Sanchez, dopo il pranzo social-liberale organizzato dal presidente Macron, avrà un colloquio bilaterale con la cancelliera Merkel.

 

Il primo nodo da sciogliere sarà la scelta del prossimo presidente della Commissione. La candidata del gruppo di Emmanuel Macron, Margarethe Vestager (Alde) ha confermato la sua intenzione di succedere a Jean-Claude Juncker: “Vorrei diventare presidente della Commissione e mi candido per questo ufficio. Non può essere che solo il partito più numeroso possa avere accesso all’incarico (di presidente di Commissione), anche perché il Ppe ha perso le elezioni”. L’alleanza che propone Vestager è con socialdemocratici e verdi: “Vedremo come ci accorderemo noi liberali con i socialdemocratici. Forse anche i verdi sono interessati”.

 

D’altro canto i paesi del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca, Slovacchia) non cedono dalla loro posizione iniziale e propongono come presidente della Commissione Maros Sevcovic, attuale vicepresidente del gruppo e già candidato alla presidenza della Repubblica in Slovacchia. I paesi V4 potrebbero comunque appoggiare al vertice della Commissione la nomina di Michel Barnier oppure della vicepresidente della Banca mondiale Kristalin Georgieva, chiedendo in cambio per Sevcovic il posto del capo della diplomazia europea oggi coperto da Federica Mogherini.

 

Angela Merkel ha espresso l’auspicio che le trattative non si dilunghino più di tanto, cercando quindi di arrivare a una soluzione entro l’inizio di luglio, quando si riunirà il nuovo Europarlamento: “Entrambi i gruppi sono d’accordo sul concetto di Spitzenkandidaten”, ha detto la cancelliera tedesca in riferimento alla coalizione di governo in Germania tra Cdu-Csu e Spd.

 

 

 

 

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