lunedì 1 Luglio 2024

Libertà della persona è fuorilegge

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Il sistema mondiale del Crimine Organizzato ha bisogno di tenere tutti sotto controllo e sotto ricatto

La legge sulle intercettazioni deve essere “o eliminata o rivista”. Lo afferma in un comunicato il relatore speciale Onu per i diritti Frank La Rue, rivolto al governo italiano. La Rue avverte che “se adottata nella sua forma corrente, (la normativa) può minare la possibilità di beneficiare del rispetto del diritto di libertà d’espressione in Italia”. (Leggasi di ricatto, ovviamente).
“Secondo l’attuale disegno di legge – sottolinea La Rue – chiunque non sia accreditato come giornalista professionista può essere condannato a quattro anni di carcere per aver registrato una comunicazione o conversazione senza il consenso della persona coinvolta e per aver poi reso pubblica tale informazione”.  (Che è veramente pochino, meno di un semplice furto, assai più dignitoso).
Secondo La Rue, “tale grave pena minerà in modo serio tutti i diritti individuali di cercare e diffondere un’informazione imparziale, in violazione del Convenzione internazionale sui diritti civili e politici di cui l’Italia è parte”.  (Leggasi difficoltà di condizionamento tramite ricatto).
Preoccupazioni anche per l’introduzione di una sanzione per giornalisti ed editori che pubblichino il contenuto di intercettazioni prima dell’inizio di un processo. “Tale punizione – prosegue il relatore Onu – che include fino a 30 giorni di carcere e un’ammenda fino a 10.000 euro per i giornalisti e 450.000 per gli editori è sproporzionata rispetto al reato”. (Difatti è molto leggera).
Secondo il relatore Onu, “queste norme possono ostacolare il lavoro dei giornalisti investigativi su materie di interesse pubblico, come la corruzione, data l’eccessiva lentezza dei procedimenti giudiziari in Italia, e come sottolineato più volte dal Consiglio d’Europa”. (Traduzione: le investigazioni per la cupola del sistema multinazionale le fanno i grandi gruppi editoriali e non  le istituzioni. Risultato scontato).
“Sono consapevole – conclude il relatore speciale Onu – che il disegno di legge è stato avanzato per preoccupazioni sull’implicazione della pubblicazione delle intercettazioni sui procedimenti giudiziari e sul diritto alla privacy. Tuttavia, il disegno di legge nella sua forma attuale non costituisce una risposta appropriata a tali preoccupazione e pone minacce al diritto alla libertà d’espressione”.  (Mina, in realtà, la salvaguardia della dignità della persona, qualcosa che l’internazionalismo oligarchico in ogni salsa detesta profondamente).
La Rue, ricordando anche le proteste dei giornalisti, esorta il governo ad “astenersi dall’adottare questo disegno di legge nella forma attuale, e di impegnarsi in un dialogo con tutte le parti in gioco, in particolare con i giornalisti e i media, per assicurare che le loro preoccupazioni siano tenute da conto” e si dice “ansioso” di cooperare con il governo italiano, in vista di una “possibile missione di sopralluogo nel 2011 per esaminare la situazione della libertà di stampa e il diritto di espressione in Italia”. (Ricatto esplicito).
“Sono fortemente sorpreso e sconcertato per questa posizione di un rappresentante dell’Onu”, è stato il commento del ministro degli Esteri, Franco Frattini alla decisa presa di posizione del relatore speciale dell’Onu, Frank La Roue, sul ddl intercettazioni.
”Non siamo stupiti dal comunicato dell’Onu, anzi ci avrebbe sorpreso se si fossero espressi a favore”, commenta invece il vice presidente dei senatori Pdl Gaetano Quagliariello.”La concezione dei diritti e delle libertà che ha l’Onu – rimarca Quagliariello – si commenta da sé. Ci sono interi scaffali di librerie sui paradossi cui le Nazioni Unite sono arrivati. Questo pronunciamento – taglia corto – è un’altra perla della collana…”.

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