D’altronde mica ha attaccato la Boldrini o ha fischiato Balotelli
Un’ossessione, una dipendenza, praticamente una malattia. Il gioco d’azzardo ha trasformato un poliziotto dalla fedina penale immacolata, nel sequestratore di un ragazzino di 15 anni. Arrestato econdannato a 8 anni due anni fa, ora il ricorso in appello gli riduce di due anni la pena. Pena ridotta in appello a Massimo Guidi, il poliziotto condannato per aver rapito per alcune ore, nel dicembre 2011, un compagno di scuola del figlio chiedendo per la sua liberazione un riscatto che gli avrebbe consentito di pagare dei debiti di gioco.
RIDUZIONE DELLA PENA – La I Corte d’assise d’appello di Roma, infatti, riconoscendo all’uomo la circostanza diminuente della ‘lieve entità del fatto’, gli ha inflitto 6 anni di reclusione; due anni in meno della condanna disposta nel novembre scorso dal gup di Roma Antonella Minunni al termine del processo col rito abbreviato.IL FATTO – Era il 13 dicembre 2011, quando, secondo l’accusa, a Palolmbara Sabina, il poliziotto decise di rapire un compagno di classe del proprio figlio che frequentava il liceo scientifico. Il ragazzino, figlio 15enne di un imprenditore edile, fu avvicinato all’uscita di casa mentre stava andando a scuola, e costretto a salire a bordo di un furgone preso a noleggio. Minacciato con la pistola d’ordinanza, fu portato in un casolare di campagna e costretto a telefonare al padre per chiedere il riscatto: 75mila euro
IL FATTO – Era il 13 dicembre 2011, quando, secondo l’accusa, a Palolmbara Sabina, il poliziotto decise di rapire un compagno di classe del proprio figlio che frequentava il liceo scientifico. Il ragazzino, figlio 15enne di un imprenditore edile, fu avvicinato all’uscita di casa mentre stava andando a scuola, e costretto a salire a bordo di un furgone preso a noleggio. Minacciato con la pistola d’ordinanza, fu portato in un casolare di campagna e costretto a telefonare al padre per chiedere il riscatto: 75mila euro.
