Home Note L’immigrato è più protetto della Vergine Maria

L’immigrato è più protetto della Vergine Maria

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Eppure si può ancora dire che non li si vuole. Con un pizzico d’ipocrisia

Stampare e distribuire volantini elettorali con lo slogan “basta stranieri” non integra sempre il reato di razzismo: tutto dipende da come è stato scritto e dal contesto in cui la frase viene calata. A chiarire questo delicato aspetto è la Cassazione in una sentenza di questa mattina [1]. La Suprema Corte salva il politico che aveva fatto del motto anti-immigrazione il proprio cavallo di battaglia: nonostante gli extracomunitari vengano additati come “pericolosi per l’Italia” secondo i giudici non si può parlare di razzismo se l’avversione è manifestata non tanto per le singole etnie, come quella dei rom, ma per le attività criminose che vengono solitamente collegate a quelle etnie. La vicenda Al centro della vicenda un cartoncino con pubblicità elettorale: “Basta usurai – Basta stranieri” era scritto in bella evidenza, insieme all’immagine di un’Italia “assediata da soggetti di colore dediti allo spaccio di stupefacenti, da un Abramo Lincoln attorniato da dollari, da un cinese produttore di merce scadente, da una donna rom – pronta a depredare una donna italiana – e da un soggetto musulmano, con una cintura formata da candelotti di dinamite”. La motivazione della sentenza I giudici aderiscono alla tesi secondo cui la pubblicità elettorale richiede un messaggio breve-significativo-riassuntivo. Il tono, dunque, è sì forte, ma propedeutico al linguaggio della comunicazione che, spesso, è volutamente esagerato e iperbolico, oltre che riassuntivo e generalista. Non c’è quindi una effettiva volontà discriminatoria o la realizzazione di condotte di incitamento ad atti a sfondo razzista. Non c’è neanche discriminazione per l’altrui diversità, ma solo discriminazione per l’altrui criminosità: un soggetto può anche essere legittimamente discriminato per il suo comportamento. Nel caso di specie, il volantino era stato usato per veicolare un grido di avversione contro una serie di comportamenti illeciti e non si rivolgeva a una sola etnia: il cinese che vende prodotti contraffatti; l’uomo di colore che spaccia stupefacenti; la rom che tenta di rapire un bambino; l’arabo che si fa esplodere in un attentato terroristico e Abramo Lincoln che, con i suoi dollari, rappresenta le banche. Proprio la presenza della caricatura di Lincoln, aggiungono i giudici, lascia intendere che il senso del messaggio non possa essere quello di propagandare la superiorità di una razza rispetto all’altra o l’odio razziale» perché anche nella mente del più razzista degli ideatori del volantino non si vede, infatti, su cosa potrebbe fondarsi una pretesa superiorità di etnia o un odio razziale verso un simbolo del popolo statunitense. Insomma, è proprio il caso di dire che il politico si è salvato in corner proprio grazie a tutti gli stranieri inseriti nel volantino. 

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