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L’invasione dei bitcoin

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Ora anche il bancomat

Dopo il primo bancomat a Vancouver, arriva l’app per acquistare i Google Glass. In molti li guardano con sospetto, ma i bitcoin (la moneta elettronica che non lascia tracce) conquistano popolarità. Le start-up spingono per accettarli sui conti correnti della Silicon Valley e tra gli investitori spuntano imprenditori del calibro dei gemelli Winklevoss, «nemici storici» di Mark Zuckerberg dopo che provarono a rivendicare la paternità di Facebook.

L’idea di un bancomat bitcoin era stata lanciata già in primavera da Jeff Berwick, finanziere canadese di 42 anni. Era il periodo in cui l’Europa imponeva a Cipro un prelievo forzoso sui conti correnti (poi limitato ai depositi sopra i 100 mila euro). «Voglio installare un bancomat bitcoin-euro a Cipro per aiutare i cittadini», annunciava Berwick dalle pagine del suo sito. Martedì il bancomat è arrivato, ma in Canada. L’operatore si chiama Robocoin e ha sede in Nevada. L’identità dell’utente viene verificata attraverso la scansione del palmo della mano e il limite giornaliero di scambio è di 3 mila dollari canadesi (così prevede la legge anti-riciclaggio del Paese, ndr). Solo nel primo giorno, spiega Robocoin, sono state effettuate 81 transazioni per uno scambio di oltre 10 mila dollari. Un successo. Ora la società conta di installare altre quattro macchinette a Toronto, Montreal, Calgary e Ottawa. Il bancomat, inoltre, può essere utilizzato anche da chi non possiede un conto bitcoin, ma vuole solo «acquistare» moneta virtuale.

La popolarità della nuova valuta – considerata «bene rifugio» a causa della sfiducia nelle banche e dell’incertezza dei mercati – è esplosa a marzo. A quell’epoca il prezzo del bitcoin era raddoppiato e poi crollato nel giro di poche settimane, facendo temere lo scoppio di una bolla speculativa. Ora il valore si aggira intorno ai 200 dollari. A settembre SecondMarket, la piazza finanziaria balzata alle cronache per consentire agli investitori di acquistare azioni in società private come Twitter, ha lanciato il primo fondo di investimento con in portafoglio solo bitcoin. Poco prima giganti del web come la community Reddit, la piattaforma di blog WordPress e il sito di condivisione file Mega avevano introdotto i pagamenti in bitcoin. Mt.Gox, la principale borsa di scambio della moneta elettronica, ha inoltre stretto una partnership con CoinLab per le transazioni in dollari.

Insomma, quello che era nato come il sogno cyber-anarchico di una moneta indipendente da qualsiasi autorità, oggi sta entrando di prepotenza nella finanza mondiale. Un sistema che le autorità americane cercano di regolamentare per il timore che nasconda affari loschi e giri di riciclaggio. Problema tornato alla ribalta soltanto un mese fa con la chiusura di Silk Road, l’eBay delle droghe illegali. Il suo gestore, Ross William Ulbricht, è stato arrestato e 3,6 milioni di dollari di bitcoin sono stati sequestrati. Intanto, c’è chi continua ad arricchirsi. Uno studente norvegese che nel 2009 aveva comprato l’equivalente di 25 dollari di bitcoin oggi è milionario. L’investimento gli ha fruttato 850 mila dollari.

 

 

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