venerdì 19 Luglio 2024

L’Italia che mena

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Grande prova contro i maestri canguri

 

Il paradiso del rugby non è mai stato così vicino. Tre piccoli punti di differenza dai campioni dell’Australia. Dieci centimetri dal palo che viene quasi accarezzato dall’ovale calciato da Orquera quando manca un minuto alla fine. Tre punti, dieci centimetri. Mancava così poco per fare la storia. E però restiamo all’inferno, ancora sconfitti. Nella partita più pazza del mondo l’Italia sbaglia tutto nel primo tempo ma nella ripresa gioca una partita straordinaria per cuore, muscoli, cervello. Firma un parziale di 16 a 0 ma non basta, perdiamo (19-22) e quasi viene voglia di dire che mon è giusto. Non così.
Canguri mordaci. L’Italia parte subito aggressiva ed elettrica con Gori, guadagna metri con un calcio a seguire di Masi, impatta gli australiani che provano a ripartire da una rimessa laterale vinta nei loro 22 e guadagna un facile calcio di punizione, messo dentro da Orequera. Il vantaggio dura però un paio di minuti appena, perché Barnes pareggia dalla piazzola dopo un’entrata laterale azzurra. Si naviga nella nostra metà campo, Orquera sulle mischie per i canguri si schiera ad estremo e Masi va all’apertura, per difendere con più fisicità. Con l’ovale a disposizione di Parisse veniamo puniti per uno stupido velo, Barnes prima sorpassa con altri tre punti e poi Cummins vola in meta su incertezza di Mirco Bergamasco. Perdiamo gli scontri individuali e patiamo da morire la difesa “aussie”, dopo 20′ siamo già sotto di 10 punti.
Parisse cincischia. Gli azzurri sembrano come intontiti, incapaci di reagire. Impotenti e fallosi. Gli australiani dominano sui punti di incontro e capitalizzano tutti le punizioni. Poi ci si mette Parisse, che cincischia in maniera irritante e perde l’ovale. Barbieri commette un’altra scorrettezza e si becca un inevitabile cartellino giallo. Ora i punti di ritardo sono 19, un imbarazzante abisso. Nei dieci minuti con un uomo in meno facciamo 3 a 3 (Orquera risponde a Beale), affidandoci a qualche spunto individuale in un perdurante stato confusionale di cui il nostro numero 8 e capitano è il miglior interprete.
Barbieri e un’incredibile rimonta. Dopo un minuto della ripresa Barbieri va in meta a sorpresa: Timani perde il pallone, Rizzo lo calcia di punta, Mitchell prova a controllare l’ovale che invece carambola in area di meta, e la terza linea è lesta a schiacciarlo. Gli azzurri sembrano aver ritrovato all’improvviso energie e determinazione: ancora vicini all’ultina trincea australiana, ci accontentiamo di una punizione di Orquera firmando un parziale di 13 a 0. L’apertura italiana a furia di calci porta ancora più sotto, e dopo un quarto d’ora del secondo tempo siamo a -3. La partita è incredibilmente cambiata, i canguri ora sofforno terribilmente e cadono in un gorgo d’incertezze, mentre i nostri provano a mantenere la lucidità necessaria per fare punti.
Orquera, che emozione. Orquera calcia a seguire, Sgarbi viene trattenuto ma van der Merwe non se ne accorge. Passa un quarto d’ora senza marcature ma l’inerzia è tutta per l’Italia. Due errori consecutivi (Vosawai in touche, Venditti uno sciagurato avanti) fanno respirare i canguri. Però gli azzurri non mollano e si riversano nella metà campo avversaria. Ad un minuto dal termine Orquera da 40 minuti ha una punizione centrale che può regalarci la storia. Ma non era giornata. Non oggi. Gli australiani chiudo il match calciando la palla in tribuna, tra i fischi di un Franchi colpevolmente vuoto a metà. Finisce con Minto premiato come miglior giocatore dell’incontro, Orquera – oggi superlativo – consolato dai compagni, il pubblico che applaude i nostri. Il paradiso ovale deve aspettare.
Mirco, brutto infortunio. Brutto infortunio per Mirco Bergamasco, il più giovane dei due fratelli che si è fratturato in maniera scomposta la rotula della gamba sinistra. Verrà operato stasera, i tempi di recupero si prospettano purtroppo molto lunghi. Il giocatore, secondo quanto hanno stabilito i medici che l’hanno operato nella notte, dovrà rimanere fermo per almeno 5 mesi. Anche per Andrea Lo Cicero stop di almeno 45 giorni per fratture alle costole.
Brunel soddisfatto. “Era importante per noi, dopo la partita con la Nuova Zelanda, essere in grado di confermarci a questo livello: manca ancora qualcosa ma ci siamo riusciti”. Jacques Brunel, il ct azzurro, è soddisfatto: “Siamo sulla strada giusta. Con gli All Blacks siamo venuti meno nella ripresa ed oggi abbiamo avuto difficoltà nel primo tempo: dobbiamo riuscire ad esprimerci allo stesso livello per tutti gli ottanta minuti, è quello che fa la differenza a questo livello dove ogni errore si paga a caro prezzo. Avremmo potuto pareggiare o vincere e non avremmo rubato nulla. Orquera? ha giocato una eccellente partita all’apertura”.

Italia-Australia 19-22 (6-22)

Marcatori: 4′, 33′ pt cp Orquera, 6′, 15′, 24′ cp Barnes, 18′ meta Cummins tr Barnes, 27′, 29′ cp Beale; 1′ st Barbieri tr Orquera, 9′, 15′ st cp Orquera

Italia: Masi – Venditti, Benvenuti, Sgarbi, Bergamasco (15′ st McLean) – Orquera, Gori (35′ st Botes) – Parisse, Zanni (29′ st Vosawai), Barbieri (20′ st Favaro) – Minto, Geldenhuys (20′ st Pavanello) – Castrogiovanni (22′ st Cittadini), Ghiraldini (20′ st Giazzon), Lo Cicero (33′ pt Rizzo).

Australia: Barnes- Cummins 29′ st Ioane), Ashley-Cooper, Tapuai, Mitchell – Beale, Sheehan (31′ pt Phipps) – Palu, Hooper, Higginbottam (26′ st Dennis) – Sharpe, Timani – Alexander (32′ st Kepu), Moore, Robinson (37′ pt Slipper). A disposizione: Hanson, Gill, Harris.

Arbitro: Lourensvan der Merwe (Saf)

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