Meno missini e più massoni nell’Italia che si rinnova
Contrordine fratelli. La storia e il fratello Bakunin non dicono più, come avevano fatto fino a pochi mesi fa, che il cuore della più importante massoneria italiana batte a sinistra. Dopo l´ultimo breve governo Prodi, la vittoria di Berlusconi e la spettacolare nascita «congressuale» del Popolo delle Libertà, sistole e extrasistole tornano da venerdì verso destra a ritmica normalità.
L´evento è atteso a Rimini, nel palazzo dei congressi trasformato in un immenso tempio massonico tra alte colonne in cartongesso, compassi, simboli esoterici, spadoni, talismani, occhi di dio e ritratti garibaldini. È lì, fra tremila grembiulini provenienti da tutta Italia, soprattutto da Toscana, Calabria, Piemonte, Sicilia e Lazio, che si celebra per tre giorni la Gran Loggia 2009 del Grande Oriente d´Italia che proclamerà – pardòn, «installerà» è il termine iniziatico – nel terzo mandato il Gran Maestro Gustavo Raffi.Stavolta Raffi se l´è vista brutta prima di ottenere la riconferma con il 46,76 per cento dei 10.509 voti sui 14.094 aventi diritto, contro il 38,66 per cento del suo avversario Natale Mario Di Luca, medico legale e docente alla Sapienza. «Non mi stupirebbe una battaglia in corso per il controllo politico della massoneria», ci dice Valerio Zanone, ex segretario del Partito liberale, ex ministro, spesso relatore agli incontri massonici di Villa Medici del Vascello, la sede del Grande Oriente che guarda sulla cupola di San Pietro.