La Russia minacciata dall’eccesso di etnie e di confessioni al suo interno
“Una volta passata la buriana ucraina i conflitti interetnici e interreligiosi torneranno ad aumentare. La spiegazione è semplice: dietro questi atti di violenza ci sono problemi che il Cremlino e le istituzioni regionali tardano a risolvere. In primo luogo quello della massiccia migrazione, proveniente sia dall’interno della Federazione (Caucaso settentrionale) sia dall’esterno (paesi ex sovietici dell’Asia centrale), assolutamente mal governata e poco controllata.
A ruota e in diversa misura, sempre legati al problema migratorio, seguono altri nodi irrisolti, come la diffusione in Russia dell’islam radicale, l’espansione di ghetti in grandi città come Mosca e San Pietroburgo, la gestione clanica degli affari regionali, il deterioramento della situazione economica a causa delle sanzioni occidentali e del calo del prezzo del petrolio.
Una lista impegnativa alla quale i ricercatori russi aggiungono le attività destabilizzanti di paesi stranieri, i tentativi di mobilitazione etnica nella lotta tra élite regionali e la drammatica carenza di insegnanti di lingua russa nei tanti soggettifederati. Ottantacinque oggi per l’esattezza, tra repubbliche, distretti, circondari e città federate; solo in 30 di essi non si registrano atti di odio e violenza razziale o se ne contano pochi.”
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http://temi.repubblica.it/limes/grado-di-tensione-interetnica-nella-federazione-russa/67665
