10 maggio 1041, il Vicecancelliere di Germania, Rudolf Hess, si paracaduta in Scozia per andare a concludere gli accordi di pace che l’Inghilterra si è detta disposta ad accettare. Viene catturato. Non potendolo accusare di nulla, al Processo di Norimberga si accontenteranno di condannarlo all’ergastolo che sconterà nella prigione di Spandau, nella zona orientale di Berlino. Il carcere resterà in piedi esclusivamente per la sua detenzione.
Quando le potenze decidono di chiuderlo e quindi di liberarne l’unico inquilino, Hess ha novantatré anni ed è detenuto da oltre quarantasei. Il 17 agosto 1987, quando il turno di guardia è inglese, viene impiccato ad una trave dai suoi secondini che simulano un suicidio senza senso e tecnicamente impossibile. Evidentemente a Londra si temeva che una volta che il detenuto del secolo venisse finalmente intervistato, potesse rivelare la verità sui giochi dell’oligarchia britannica.
Quest’uomo che si prodigò per la pace ha scontato dalla giustizia dei vincitori un ergastolo con aggiunta dell’esecuzione di una condanna a morte che non era stata neppure pronunciata.
