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Ma è l’anima italiana

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È sempre l’8 settembre, anche nel Covid

In Spagna, Francia e altri paesi europei con numeri ben peggiori dei nostri si affronta il virus con un approccio severo ma sensato (sebbene nulla di sensato vi sia in una pandemia di asintomatici)
L’Italia agisce da manuale, erta a modello di confusione, pavidità, pressapochismo.
Con il predicatore pagliaccio in Campania (votato, evidentemente legittimo rappresentante), il PD nostalgico della DDR (nelle mani della Stasi se la farebbero sotto in un battito di ciglia), con Conte che deve ripassare le memorie di Churchill ché non sa che cazzo fare, e i sovranisti distratti dal fondamentale scontro Trump-Biden…
Questa non è “la più grande crisi dal dopoguerra “.
Questa è la coerente, lineare, logica esplicazione del dopoguerra.
Questo è l’eterno 8 settembre. Intima anima di un paese di traditori, di voltagabbana cagasotto, dove i vermi ingrassano divorando il corpo moribondo del paese e si agitano (ma mai si ribellano) solo quando gli si tocca l’orticello.
Bisogna mascherarsi, in Italia. Non per il Covid ma per il tanfo di putrefazione che filtra dai muri.

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