sabato 20 Luglio 2024

Maria Pasquinelli

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matrona d’Italia

 

Il 16 marzo ha compiuto cent’anni.
A trentaquattro anni salvò l’onore d’Italia.
Ecco la storia di questa gran donna fascista, così come la riporta wikipedia

“La mattina del 10 febbraio 1947 il brigadiere generale W. De Winton (comandante della guarnigione britannica di Pola) lasciò il suo alloggio. In quelle stesse ore a Parigi si stava firmando il trattato di pace da parte dei rappresentanti del governo italiano ed a lui sarebbe toccato il compito di cedere l’enclave di Pola alla Jugoslavia. I cittadini di Pola si erano illusi nei venti mesi di presenza di militari alleati di sfuggire al destino di passare sotto la Jugoslavia.
Il passaggio di poteri sulla città di Pola avrebbe avuto luogo in concomitanza con la firma del trattato di pace. Per l’occasione, la guarnigione britannica era stata schierata davanti alla sede del comando ed il generale De Winton fu invitato a passarla in rassegna. Quella mattina, come tutte le altre, la Pasquinelli si era recata al porto per assistere i profughi che lasciavano la città per raggiungere Trieste poi si era diretta presso il comando britannico.
De Winton, arrivato in macchina, stava avanzando verso il reparto schierato quando, dalla piccola folla presente, si staccò la Pasquinelli che si diresse verso il generale. Velocemente prese la pistola e fece fuoco per tre volte[22] in rapida successione da breve distanza, senza pronunciare una parola[23]. Un dei colpi ferì anche uno dei militari[24]. Poi la Pasquinelli lasciò cadere la pistola a terra e si lasciò arrestare da uno dei soldati del picchetto[24]. La notizia presto diffusasi in città attirò per le strade numerosi polesani che

innalzando il tricolore lanciarono invettive contro le truppe di occupazione[24]. Temendo l’inizio di una rivolta fu proclamato il coprifuoco[25][26].
In tasca della Pasquinelli venne trovato un biglietto-confessione nel quale spiegava le ragioni che l’avevano portata a compiere quel gesto. In questa lettera si leggeva:
«Mi ribello, col fermo proposito di colpire a morte chi ha la sventura di rappresentarli, ai Quattro Grandi i quali, alla Conferenza di Parigi, in oltraggio ai sensi di giustizia, di umanità e di saggezza politica, hanno deciso di strappare ancora una volta dal grembo materno le terre più sacre d’Italia, condannandole o agli esperimenti di una novella Danzica o con la più fredda consapevolezza, che è correità, al giogo jugoslavo, sinonimo per la nostra gente indomabilmente italiana, di morte in foiba, di deportazioni, di esilio.»
Questa fanciulla di cent’anni c’insegna a vivere anche se vivere, ormai, è cosa davvero difficile per chi annaspa e respira attendendo quieto la morte che non si ricorda più che dovrà comunque incontrare.
Maria Pasquinelli, matrona d’Italia.
Cercansi rampolli.

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