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Match boxe got a long way to go

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Anche Benvenuti in aiuto del suo avversario storico

Non è la prima volta, né sarà l’ultima. Il mondo del pugilato presenta un’altra storia, una medaglia con due rovesci fin troppo opposti. Il grande campione che conosce la gloria ma poi scivola nell’oblio più triste. Era successo a quello che molti indicano come il più grande di tutti i tempi, Joe Louis, dominatore dei pesi massimi a cavallo tra gli anni 30 e 40. Finiti i soldi, viveva facendo da attrazione nei casinò, e, vecchio e malato, aveva ricevuto un grande aiuto dal suo avversario storico, il tedesco Max Schmeling e dal più famoso degli ammiratori, ‘The Voice’ Frank Sinatra.
GRIFFITH SULL’ORLO DEL KO – L’ultimo grande campione in difficoltà economiche è Emile Griffith, l’uomo che tenne sveglia l’Italia intera durante le notti dei match con Nino Benvenuti. Griffith è in difficoltà, vive con un sussidio dei servizi sociali che gli serve per mangiare e pagare l’affitto, ma non basta per comprarsi le medicine per combattere il morbo di Alzhaimer di cui soffre. Ma qui esce l’aspetto più bello del pugilato. I grandi avversari non si dimenticano mai. Nino Benvenuti è già al lavoro per aiutarlo: “Sapevo da tempo della situazione di Emile – ci spiega Benvenuti -, anche se ora la notizia fa fa più clamore visto che siamo in periodo natalizio e viene più naturale mobilitarsi per aiutare gli altri. Io mi sto muovendo da tempo, ho sentito il figlio di Griffith e sto organizzando per il mese di febbraio il suo arrivo in Italia. Il mio obbiettivo è un tour in circoli, comuni, enti, per pubblicizzare la sua biografia. Io ho già il libro, che ovviamente è in inglese, mi sto attivando per la traduzione in italiano.”
NINO NON DIMENTICA – Insomma, il pugilato non dimentica, ed anche Benvenuti parla di debito di riconoscenza verso Griffith.”Si può dire che senza Griffith la mia fama non sarebbe stata così estesa. Mi ha dato l’opportunità di andare in America, di sfidarlo, di conquistare il Mondiale. E’ stata una tappa fondamentale della mia carriera”. La storia di Griffith è riemersa nell’edizione online del NY Daily News ed è stata ripresa dall’ANSA. Griffith è andato a trovare il reporter Bill Gallo per raccontargli la sua storia, e chiedergli aiuto per creare un ‘Emile Griffith Fund’. Straordinaria la carriera di Griffith, che dura dal 1958 al 1977: 112 incontri contro i più grandi interpreti di pesi welter e medi. Tra i suoi avversari Rubin Carter, ‘Hurricane’, ingiustamente accusato di omicidio e liberato solo dopo molti anni. La sua storia ispirò Bob Dylan, che gli dedicò una famosa canzone, ed uno splendido film magistralmente interpretato da Denzel Washington. Carter sconfisse Griffith, che perse anche contro Benny Paret. La rivincità di quel match segnò però per sempre la vita di Griffith: vinse con un drammatico ko, ma Paret morì nove giorni dopo per le conseguenze dei colpi incassati.
L’AMORE PER LA FAMIGLIA – Alcuni hanno fatto cattivi investimenti, altri li hanno buttati via al gioco, ma Emile, uomo di ottima natura, semplicemente li ha dati tutti alla sua famiglia a St. Thomas, nelle Isole Vergini. La sua famiglia era composta dall’adorata madre Emelda, la sua più grande tifosa, da quattro fratelli e quattro sorelle: ogni borsa che incassava, andava a loro. Dopo la morte della madre Emile andò a vivere in un piccolo appartamento e tuttò ciò che possedeva, lo aveva dato via. Oggi è lui che ha bisogno di amici”.
CHIUNQUE PUO’ AIUTARLO – Tra le tante iniziative a favore di Griffith, da segnalare quella di John Pennisi, caricaturista ed illustratore, dedito in particolare a rappresentare scene di sport. E’ in corso la vendita di una stampa che lo raffigura in azione, autografata dall’ex campione. Costa 89,95 dollari (più 1 per le spese di spedizione) e chiunque voglia aiutare l’ex pugile può acquistarla scrivendo a “Pennisi prints of Emile Griffith, P. O. Box 1828, New York City, N. Y. 10956.

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