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Meglio rosse che verdi

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Le boutades di Bossi fanno scoprire che negli italiani c’è ancora amor di Risorgimento, malgrado gli sforzi della controstoria marxista e clericale

      La sollecitazione del Presidente della Repubblica nei confronti del governo per una più spedita pianificazione dei festeggiamenti per l’anniversario dell’Unità d’Italia si accorda con il sentire degli italiani: la maggioranza non solo dice sì alla celebrazione, ma auspica per il futuro una maggiore valorizzazione della ricorrenza.
Interrogato sull’opportunità dell’evento oltre l’80% del campione consultato da Ipr-marketing si è dichiarato favorevole: una percentuale di adesione quasi plebiscitaria, ancora più significativa se letta in chiave territoriale. Da questa prospettiva, infatti, l’indagine evidenzia un trend sostanzialmente analogo nelle diverse aree del paese e in particolare al nord, dove la prevalenza della Lega non incide sull’equilibrio complessivo, con meno di un cittadino su dieci contrario all’iniziativa.
Certo, la lettura dei dati in funzione dell’appartenenza politica individua facilmente come l’area di resistenza verso le celebrazioni si collochi tra gli elettori di centrodestra di appartenenza leghista, dove la quota dei contrari raggiunge il 15%. E tuttavia si tratta anche in questo caso di una percentuale che, aldilà dell’esiguità del numero, evidenzia un deficit rispetto allo stesso bacino di consenso del movimento di Umberto Bossi: ciò a testimonianza dei diversi gradi di radicalità nel profilo del corpo elettorale del partito, specie dopo l’intercettazione di consensi in aree esterne alla base tradizionale, dunque meno ideologizzate.

L’indagine rivela inoltre come una parte considerevole degli italiani, sostanzialmente coincidente con i sostenitori dei festeggiamenti, sia favorevole ad un’ulteriore valorizzazione dell’appuntamento, con l’istituzione di una ricorrenza in calendario che celebri l’unità del Paese. Così la pensa il 92% degli elettori del centrosinistra e il 69% di quelli del centrodestra. Ma soprattutto, di analogo avviso è il 75% dei cittadini del nord.
L’impressione, insomma, è che l’insistenza leghista su determinati temi stia generando nell’area di opinione esterna al movimento un’analoga risposta, una sorta di radicalizzazione in direzione contraria: capace di condurre a esiti imprevisti, magari alla riscoperta e alla rivendicazione di principi all’apparenza dimenticati.


 

 

 

 

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